Chieti. Si chiama “Affitti Ri-Negoziati” l’importante progetto illustrato questa mattina da Confcommercio Chieti all’interno della Sala Cascella della Camera di Commercio di Chieti gremita da amministratori ed autorità.
I lavori sono stati introdotti da Marisa Tiberio, presidente provinciale Confcommercio Chieti, spalleggiata, per l’occasione, da Renato Borghi, vicepresidente nazionale Confcommercio nonché presidente nazionale FederModa e da Massimo Torti, segretario generale di FederModa Confcommercio. Il progetto presentato ha un triplice obiettivo: aiutare i commercianti che non riescono più a pagare gli affitti, spesso esosi, dei rispettivi negozi; andare in contro alle esigenze dei locatori alle prese con morosità anche datate e, infine, consentire alle città di riempire i tanti locali vuoti con benefici per i Comuni sia in termini di entrate tributarie che di immagine.
“Ci aspettiamo di dare una mano ad una categoria che sta vivendo un momento difficilissimo – ha spiegato la presidente provinciale di Confocommercio Chieti, Marisa Tiberio – coinvolgendo una banca, le amministrazioni comunali, con il supporto della nostra Cooperativa di Garanzia. Abbiamo verificato che purtroppo la situazione in Abruzo, e in particolare nella nostra provincia, ci pone di fronte ad una triste realtà che è ancora quella che ha un saldo fortemente negativo tra le aperture e le chiusure. Quindi abbiamo verificato, con i dati della Camera di Commercio di Chieti, che per il primo trimestre 2017, solo per il comparto commercio, abbiamo avuto circa 120 chiusure. Se questo trend negativo continuasse anche per gli altri trimestri del 2017, avremmo un anno che segna maglia nera degli ultimi 8/10 anni di crisi che ha portato un avvitamento del mercato immobiliare, ma anche un inarrestabile processo di desertificazione commerciale. Quindi con questo progetto ‘Affitti ri-negoziati’ si porterà vantaggi e benefici sia alle amministrazioni comunali che si vedranno con attività commerciali che rimangono sul territorio, sia con vantaggi per i locatori, quindi per i proprietari immobiliari che si vedono anticipato e garantito un biennio di affitto e qui si inserisce l’amministrazione comunale che proporrà delle fiscalità di vantaggio e per il commerciante che in realtà si vede un contratto di affitto nuovo, rinegoziato e calmierato. Quindi da domani presso le nostre sedi sarà attivo uno sportello ‘Affitti ri-negoziati’ a disposizione dei commercianti e ci auguriamo che le amministrazioni comunali diano un segnale forte di volontà politica di andare incontro ad una categoria che è sempre più in difficoltà”.
L’idea di Confcommercio Chieti ha riportato in provincia un progetto lanciato a livello nazionale da FederModa Confcommercio come ricordato stamane dal presidente Borghi e dal segretario generale Torti.
Il meccanismo del progetto “Affitti Ri-negoziati” è semplice: il locatore che accetterà la richiesta avanzata dal commerciante di abbassare il contratto di affitto stipulato di almeno il 20%, rinegoziandolo, otterrà il pagamento anticipato di 24 mensilità.
“Interpretare in modo diverso e nuovo le esigenze anche del Commercio è fondamentale per una pubblica amministrazione – ha commentato il sindaco di Chieti Umberto Di Primio – che vuole farlo, come nel nostro caso nel comune di Chieti, insieme ai rappresentanti di categoria di Confcommerio e anche al sistema delle banche. Abbiamo interesse che le luci non si spengano nella nostra città, abbiamo necessità di sostenere chi già ha un’attività nel nostro centro storico in particolare, ma più in generale in città e di sostenerlo in modo concreto. Lo abbiamo fatto qualche anno fa introducendo delle no tax area per chi apriva delle nuove attività, oggi siamo volentieri al fianco di Confcommercio per sostenere coloro che un’attività già l’hanno e che vogliono in qualche modo far fronte ad una crisi che continua ad essere ancora troppo lunga. Quindi noi ci siamo, ci saremo con dei correttivi sulle tariffe e sui tributi comunali, ci saremo soprattutto per dare in qualche modo manforte a chi, come Confcommercio oggi, decide di non parlare ma di fare in favore del commercio”.
Francesco Rapino