Dieselgate, emissioni truccate anche per FCA. Marchionne: ”Nessuna irregolarità”

Si allarga lo scandalo dieselgate, coinvolto anche il gruppo FCA che rischia una multa miliardaria. Il titolo del gruppo automobilistico crolla in borsa, ma Marchionne rassicura: “non abbiamo fatto nulla di illegale”.

Dopo il salasso di 4,3 miliardi di dollari toccato a Volkswagen, ora nel mirino dell’Epa, l’Agenzia per la protezione ambientale statunitense, c’è il gruppo FCA; l’accusa è la stessa rivolta al costruttore tedesco, ovvero quella di aver parzialmente falsato le prove di omologazione e quindi aver messo in vendita veicoli fuori norma per quello che riguarda le emissioni inquinanti.

Il problema riguarderebbe il software EMS presente nelle motorizzazioni diesel montate su alcuni modelli dei marchi Dodge e Jeep; in particolare l’Epa ha ufficialmente chiesto a FCA di dimostrare che il software incriminato non sia in grado di falsare le prove di omologazione. Nel caso in cui le spiegazioni di FCA non dovessero convincere l’Epa, il gruppo automobilistico rischia una sanzione di oltre 4 miliardi di dollari.

La vicenda ha messo in fibrillazione i mercati, che hanno reagito penalizzando pesantemente il titolo FCA, nonostante l’amministratore delegato Sergio Marchionne abbia seccamente smentito le accuse, dichiarando: ” non c’è una sola persona in questo gruppo che proverebbe a fare una cosa così stupida. Noi non siamo quel tipo di criminali”. Infine, Marchionne ha sottolineato che l’azienda è comunque in grado di sopravvivere anche ad un eventuale multa multimiliardaria.

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