Si chiama Gik è arriva dalla Spagna il vino blu che sta facendo molto parlare si sé. Enologi e cultori della materia potrebbero inorridire infatti lo scopo dichiarato della startup spagnola è proprio quello di rivoluzionare la bevanda tradizionale per eccellenza e avvicinarla ai giovani.
Fino a non molti anni fa i puristi storcevano il naso davanti al rosato ma ora, con quest’ultimo ampiamente sdoganato, arriva anche il blu; lo chiamano vino ma i tradizionalisti potrebbero avere più di qualcosa da ridire. Il Gik infatti, il “vino” blu che arriva dalla Spagna, nasce da una non meglio identificata miscela di uve bianche e rosse coltivate nelle regioni basche, addizionate con antocianine, dei pigmenti naturali che si trovano in numerosi frutti come, ad esempio, uva, arance, more e lamponi.
Il vino blu nasce da un’idea di eterogeneo gruppo di giovani viticoltori, programmatori, designer, artisti e musicisti che si sono proposti di creare una bevanda innovativa, in grado, almeno nelle loro speranze, di stupire e incuriosire gli avventori. In particolare, il target della startup spagnola è quello della generazione Y o millenials, i giovani nati tra i primi anni ottanta e la fine dei novanta, che potrebbero essere attratti da una bevanda che ha l’aspetto di un cocktail, il gusto del vino, una gradazione alcolica relativamente bassa ( 11,5 gradi ) e un prezzo concorrenziale di circa 11 dollari a bottiglia.
Oltre a una buona dose di coraggio e anticonformismo, i giovani spagnoli possono vantare anche numerose collaborazioni con il mondo accademico che ha partecipato attivamente allo sviluppo del prodotto e dovrebbe garantire un buon livello qualitativo.
Il Gik è al momento in vendita in Spagna, Francia, Regno Unito, Paesi Bassi e Germania. Assente per ora il nostro mercato e non è dato sapere se la ragione sia da ricercarsi in eventuali difficoltà a livello di distribuzione o nel timore di proporre il vino blu nella patria delle cantine.