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Cambio dell’ora in arrivo, ecco quando e perché si passa all’ora legale

L’ora solare ha ormai i giorni contati, domenica prossima, giorno di Pasqua, alle due del mattino, si passerà all’ora legale e le lancette verranno spostate avanti di un’ ora.

Nonostante il tema del risparmio energetico sia entrato prepotentemente nel dibattito quotidiano solo in anni recenti, l’idea di spostare in avanti le lancette dell’orologio per sfruttare al meglio l’illuminazione naturale è più antica di quanto non si pensi.

La proposta dell’ora legale fu lanciata per la prima volta, nel 1784, dalle colonne del Journal de Paris grazie ad una proposta di  Benjamin Franklin ( padre fondatore degli Stati uniti e inventore del parafulmine); l’idea dello scienziato statunitense non ebbe al momento seguito ma più di un secolo dopo, quando le ristrettezze economiche dovute alla prima guerra mondiale imposero un più attento uso dell’energia, venne rispolverata dalla Camera dei Comuni inglese che impose il “British Summer Time” ovvero lo spostamento delle lancette in avanti di un’ora durante la stagione estiva.

L’iniziativa inglese fu copiata da molti altri paesi tra cui l’Italia che tuttavia la abolì nel 1920. Negli anni successivi, l’ora legale fu più volte adottata e poi abolita per poi essere definitivamente ripristinata nel 1966 con tempi e modalità identiche (in base ai rispettivi fusi orari) in tutti i paesi europei, dove infatti l’ora legale scatta per tutti l’ultima domenica di marzo e cessa i propri effetti a partire dall’ultima domenica di ottobre.

Lo scopo dell’ora legale è evidentemente quello diminuire il consumo di energia elettrica sfruttando maggiormente l’illuminazione naturale, in particolare, secondo i dati di Terna, il gestore della rete energetica nazionale, l’adozione dell’ora legale permette di risparmiare, in media, più di 500 milioni di kilowattora, che considerando il costo medio dell’energia elettrica in Italia, si traducono, per cittadini e aziende, in un risparmio di oltre 90 milioni di euro.