Giulianova. “Siamo alle solite. Martedì 11 Agosto 2015 è stato organizzato all’interno dell’area portuale un improvvisata novità chiamata Aperistreet, evento che ha ottenuto un gran successo dal punto di vista delle presenze. Così l’assessore Pierangelo Guidobaldi ha raggiunto il suo unico obbiettivo, dimostrare di essere capace di portare movimento a Giulianova. Ma a quale a prezzo?”
Lo hanno dichiarato alcuni commercianti giuliesi che vogliono portare “la verità a galla, e alla conoscenza della collettività ignara. Il comune di Giulianova come espresso nella pagina Facebook ha offerto l’evento come una serata Gratuita, che in realtà di Gratuito non ha avuto proprio nulla. La spesa complessiva e’ stata di 6000 euro più iva (entrate subito nelle tasche degli artisti) + 1500 più iva per il service. Tutti soldi Pubblici usciti dalle casse comunali, e in definitiva ancora una volta presi dai contribuenti di Giulianova. Insomma, pur di dimostrare che l’amministrazione di Giulianova e’ capace di creare buoni eventi si rende disponibile anche a pagare un biglietto fantasma per chi intende partecipare. Sarebbe come dire che una grande Discoteca pur di attirare gente al suo interno decida di pagare il biglietto d’ingresso a chiunque desideri parteciparvi, usando come sponsor le tasche dei cittadini che non solo non lo sanno, ma subiscono un rincaro della dose dove molte attività locali non ne hanno avuto alcun vantaggio. Tutto poi per favorire un solo esercente che non è neanche di Giulianova. Un’altra cosa da dire è che non c’è stata alcuna entrata per il Comune come dovrebbe essere fatto per aver messo a disposizione una location che a Giulianova si può ritenere unica. Nessun versamento per l’occupazione di suolo pubblico o per l’immondizia prodotta”.
A tal proposito è intervenuto Maurizio Di Filippo che ha sempre dichiarato di voler vigilare sulle azioni dell’amministrazione di Giulianova: “Inizio con questa frase. A Giulianova mentre sei distratto a guardare qualcosa di bello, rapidamente gli amministratori da dietro ti sfilano quello che ti resta nelle tasche. In questo caso l’esempio calza a pennello, e a nulla e’ servito la richiesta di un cambio di rotta proposto da mesi dalle opposizioni politiche e da alcune associazioni di categoria. Le loro uniche riposte sono sempre stare le stesse, scaricare le colpe al governo nazionale per quanto riguarda le tasse locali, apparire favorevole in altri contesti ma in definitiva dimostratosi ogni santa volta un muro di gomma che va solo a favorire i soliti e pochi raccomandati. Vorrei proprio conoscere la loro risposta se diverse attività di Giulianova chiedessero in coro il prestito di un area portuale per mettere in piedi un evento, pretendendo una certa somma di denaro pubblico per finanziarsi. Direbbero di si? E se la risposta fosse affermativa, sarebbe giusto da fare? Io penso che la risposta andrebbe comunque ponderata nel rispetto del commercio Giuliese, e di chi non può partecipare. Fatto, ma in un certo modo. La cosa più grave e che il Comune non solo offre una location gratuitamente, ma che versi denaro pubblico per farlo, questo e’ intollerabile. Non dico che l’evento svolto al Porto non mi sia piaciuto, tutt’altro, ma sono le modalità completamente sballate che mi portano a dire certe parole. Questo lo devono capire anche chi commenta dopo il mio intervento del tipo: ecco a Giulianova non si può fare mai niente. Chi esprime queste parole due sono le cose, e’ uno di quelli che ne ottiene profitto o è chi erroneamente esprime la propria opinione senza conoscere i fatti. Tuttavia spesso i primi a commentare sono quelli che temono di perdere il proprio tornaconto. E quindi cosa si deve fare da oggi e per sempre? A questo punto è anche inutile ribadirlo perché si è argomentato tanto sulle soluzioni, e di come certe cose devono essere fatte, perché come sempre tante parole finiranno ancora nel nulla. Le nostre amministrazioni continueranno a fare orecchie da mercante, e ogni volta lo dimostrano con i fatti. Attualmente vedo una sola soluzione che sta per essere annunciata, dove a causa di questi accaduti e tutta una serie precedenti, i cittadini Giuliesi sono pronti a non restare più indifferenti, smettono di lamentarsi, e sono pronti a mettere in atto un azione che verrà rivelata a Settembre”.
Anche il Comitato Commercianti Confcommercio Giulianova interviene: Questi eventi costano soldi alla collettività, e non portano un euro nelle casse comunali. Queste feste, come dice il nome stesso, erano concepibili in piazze o strade cittadine… non certo in un area ricca di paesaggio e fascino come il porto che viene oscurata dalla sua bellezza. Facciamoci un giro dei porti italiani ed europei per vedere come si valorizza la sua ricchezza. Con 10.000 euro della collettività quanti alberi e panchine si potevano mettere sul porto? Invece così facendo non servono a promuovere il commercio e gli esercenti giuliesi, che anzi ne vengono sminuiti non potendo portare i loro locali sul porto o sul belvedere.