Non solo un’esperienza ‘immersiva’ nei videogiochi, i visori a realtà aumentata potrebbero essere usati anche nel porno. Ad aprire uno spiraglio in tal senso è Palmer Luckey, uno degli inventori di Oculus Rift il dispositivo per la realtà virtuale comprato da Facebook unanno fa per due miliardi di dollari. “Oculus Rift è una piattaforma aperta. Noi non controlliamo i software che possono girarci. E questa è una gran cosa”, ha spiegato Luckey nel corso della Silicon Valley Virtual Reality Conference.
L’argomento era già stato affrontato agli albori del lancio dei Google Glass, progetto momentaneamente in stand-by, quando una società specializzata in contenuti per adulti aveva iniziato a filmare con i Glass. In quella occasione Google aveva dichiarato “tolleranza zero” per questo tipo di contenuti.
In questo caso però non si tratta solo di filmare, in ‘soggettiva’, contenuti a luci rosse ma di poter indossare un visore ed essere virtualmente trasportato nell’azione, calandosi nei panni del protagonista. Al momento non c’è traccia di divieto a contenuti porno dei ‘termini di servizio’ degli Oculus e delle sue app. Al contrario, la sua proprietaria Facebook li ha fissati per il social.
Forse si potrebbe scoprire di più in tal senso alla Conferenza degli sviluppatori della piattaforma che si terrà l’11 giugno a San Francisco. Una data in cui potrebbe essere svelato il prezzo del visore e la disponibilità per il grande pubblico, che secondo le indiscrezioni sarà fissata nei primi mesi del 2016.