Una delle regioni italiane era divisa in due: lo riporta una storia abbastanza recente che ne celebra la particolarità. Chi di voi lo ricorda?
La storia d’Italia, come sappiamo, ci riferisce che il nostro paese è stato sempre diviso in svariati stati, divisi da confini modificati nel corso dei decenni a seguito delle lotte tra padroni e nobili casati; fino a giungere all’Unità d’Italia e alla definizione delle regioni. Forse non tutti sanno che c’è una regione, tra le altre, che è stata nettamente divisa in due e appartenente a due diversi Stati.
Scopriamo allora, in questo articolo, di quale regione stiamo parlando e le curiosità centenarie di questo popolo, per anni costretto a vivere sotto due fazioni differenti.
Curiosità storiche della regione divisa in due
C’è una regione nel centro Italia che per anni è stata nettamente divisa in due. Stiamo parlando dell’Abruzzo, ai tempi denominato “Abruzzi”, termine che oramai non si usa più, neanche tra gli abruzzesi doc. Questo nome però nasconde un significato. Stando alla storia, infatti, i confini geografici dell’Abruzzo hanno vissuto diverse modifiche nel corso dei secoli.
In primis, infatti esistevano due Abruzzi: un Abruzzo Ulteriore (fino al 1806) localizzato nella provincia dell’Aquila e a quella di Teramo e l’Abruzzo Citeriore, terminato nel 1861 e corrispondente nelle provincie di Pescara e Chieti. Successivamente, fdal 1948 al 1963, c’è stata una breve parentesi in cui Abruzzi e Molise erano unite tra loro dalla Costituzione.
L’Abruzzo, oltre ad essere storicamente diviso, presenta varie opere a difesa dei vari confini succeduti nella storia. A Civitella del Tronto, borgo della Val Vibrata in provincia di Teramo, ad esempio, sorge una delle più grandi e importanti fortezze d’Europa. L’a fortezza è stata costruita a difesa del settentrionale del Viceregno di Napoli con lo Stato Pontificio. Qui si trova anche la strada più stretta d’Italia, primato conteso con Ripatransone che si trova nella vicina provincia di Ascoli Piceno.
Inoltre, sono tante le curiosità storiche attorno a questa regione. Infatti, forse non tutti sanno che l’Abruzzo è terra di soggiorno di diverse “star” italiane e straniere. Proprio Vittorio Emanuele III, con moglie, figli e maresciallo d’Italia Badoglio, sostò presso il castello di Crecchio. In questo splendido borgo della provincia di Chieti si decisero le sorti della monarchia sabauda.
Oltre ai re d’Italia, l’Abruzzo ospita tanti nomi importanti, per natalità o per adozione. Tra le celebrità più famose c’è Madonna, i cui nonni erano di Pacentro, in provincia de L’Aquila e il filosofo Benedetto Croce. Segnaliamo gli scrittori Ennio Flaiano, Gabriele D’Annunzio e Ignazio Silone, oltre all’ingegnere Corradino D’Ascanio, progettista della celebre Vespa.
In quella che oggi viene definita Conca del Fucino, nei pressi di Avezzano in provincia de L’Aquila, esisteva, fino alla fine del 1800 il terzo lago più grande d’Italia per estensione. L’Abruzzo è purtroppo anche una terra abituata alle tragedie, come i terremoti che sconvolsero L’Aquila e l’Italia intera nel 2009 e che provocò la morte di ben 309 persone.
Invece, nel lontano 8 agosto del 1956, all’interno della miniera di carbone di Marcinelle, in Belgio, persero la vita 262 minatori. Di questi, 136 erano italiani e ben 60 abruzzesi, di cui ben 23 provenivano solamente dal comune di Manoppello. La presenza di così tanti abruzzesi nelle miniere belghe va ricercata nella specializzazione che gli stessi, prima di lasciare l’Abruzzo, avevano acquisito a casa loro.
Sono molti i lavoratori abruzzesi che hanno impiegati all’interno della Majella, in cui sono stati fatti i lavori per l’estrazione di roccia calcarea bituminosa. Uomini e donne impiegati qui hanno rappresentato il motore attivo di tutta un’intera zona d’Abruzzo, per poi emigrare e svolgere una vita lontana dalla propria terra.