Si terrà domenica 10 settembre a Pescina, in provincia di L’Aquila, la manifestazione unitaria delle associazioni ambientaliste e animaliste, in difesa della fauna italiana.
L’orsa Amarena è stata uccisa la sera di giovedì 31 agosto, da un uomo di 56 anni.
La manifestazione avrà inizio domenica 10 settembre 2023 alle ore 10.00. Il luogo designato è Piazza Mazzarino a Pescina in provincia di L’Aquila. Si raduneranno diverse associazioni ambientaliste e animaliste, per dar vita alla manifestazione denominata “Un Futuro per l’Orso”, dedicata alla memoria dell’ora Amarena, uccisa a colpi di fucile solo pochi giorni fa.
Domenica 10 settembre, a Pescina (AQ) si terrà la manifestazione “Un futuro per l’Orso”, manifestazione unitaria di varie associazioni ambientaliste e animaliste, per ricordare l’orribile uccisione dell’orsa Amarena, nella sera del 31 agosto, quando è stata raggiunta dai colpi di un fucile, esplosi da un uomo di 56 anni.
La Manifestazione “Un Futuro per l’Orso”
Il luogo scelto per la manifestazione, Pescina, non è certo casuale: nel paese in provincia di L’Aquila infatti, gli abitanti erano ormai abituati ai pacifici passaggi dell’orsa Amarena, che di tanto in tanto si ritrovava a vagare lungo le strade e i vicoli del paese. Anche se, come ricordano le associazioni, sono tante le comunità abruzzesi che avevano imparato ad apprezzare il silente incedere di Amarena, tra le via urbane.
L’evento che ha sconvolto l’Abruzzo, si è verificato nella sera del 31 agosto, quando un uomo di 56 anni di San Benedetto dei Marsi aveva esploso dei colpi di fucile verso l’animale, ferendolo a morte. L’uomo adesso è indagato e la preoccupazione più grande della comunità abruzzese, è per i cuccioli di Amarena che, spaventati dalla folla radunatisi la sera del 31 agosto presso l’abitazione dell’uomo, erano scappati.
Le autorità sono impegnate nella ricerca dei tre piccoli orsi, che proprio a causa della loro età e delle loro capacità, non sarebbero in grado di sopravvivere nella natura senza l’attenta guida della madre. Proprio per questo, il sindaco del Comune di San Benedetto dei Marsi, Antonio Cerasani, ha emesso un’ordinanza a effetto immediato per il divieto di avvicinamento agli esemplari di orso bruno marsicano al fine di avvistarli e fotografarli, filmarli e di illuminarli.
Il fine della manifestazione è proprio quello di preservare l’orso bruno marsicano, a oggi l’orso più a rischio del continente europeo. Le associazioni ricordano inoltre che tutti, istituzioni, ambientalisti, associazioni di categoria devono sentirsi parte di un grande progetto di conservazione teso a salvare gli ultimi 60 orsi bruni marsicani rimasti al mondo.
Ciò che viene richiesto dalle associazioni che si occupano dell’organizzazione della manifestazione, è una pena esemplare per l’uomo che ha sparato all’orsa, che non si tratti di una semplice ammenda; un impegno straordinario affinché sia garantita la sopravvivenza, libera e in natura, dei due cuccioli di Amarena; fine del clima di odio verso la fauna italiana che sta alimentando gli atti di bracconaggio e di crudeltà contro gli animali cui si assiste giornalmente; inasprimento delle pene per coloro che si macchiano di reati contro gli animali e, più in generale, contro lo straordinario patrimonio naturale del nostro Paese; rafforzamento di politiche gestionali capaci di garantire la coesistenza tra le attività umane e le specie selvatiche.
I primi promotori della manifestazione sono: WWF Italia, LIPU, LAV, ENPA, Legambiente, LNDC Animal Protection, Dalla parte dell’Orso, Salviamo l’Orso. Qualunque associazione voglia contribuire, può farlo tramite il portale abruzzo@wwf.it.