La Sala Polifunzionale della Provincia di Teramo ieri sera ha ospitato il concerto di chiusura dell’edizione 2020 del Festival dei Vizi e delle virtù, nato con l’intenzione di porsi come un grande contenitore di arte varia.
Una sorta di punto di incontro, approfondimento e confronto, attraverso il quale, con la partecipazione di illustri pensatori (Diego Fusaro, Paolo Ercolani, Elso Simone Serpentini), di musicisti (Javier Girotto, Juan Lorenzo, I Trem Azul, lo Chorocarioca, Glauco Di Sabatino), fotografi (le Associazioni Altan e Spazio Effe), critici enologici (Sandro Sangiorgi), attori (Compagnia Teatrale Gli Sbandati, Asteria Casadio, Roberto Di Donato, Ida Mastrilli, Alessandro Perosa, Andrea Anconetani) sportivi (le Associazioni CSI e Atena), personalità della società civile ed Istituzionale (l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale Abruzzo e Molise, la ASP1 di Teramo), sono stati offerti al pubblico numerosi spunti di riflessione su quanto i vizi e le virtù condizionano, indirizzano e determinano i destini della nostra società.
Il concerto di ieri sera, svolto nel pieno rispetto delle regole anti Covid, è stato aperto dal gruppo “Chorocarioca” che ha letteralmente incantato il pubblico con un programma dedicato allo choro, il genere che getta le basi al samba, alla bossa nova, grazie alla commistione della musica europea con quella autoctona e degli schiavi.
Composto da cinque solisti di prim’ordine (Mauro Baiocco al flauto, Emiliano Ioannacci alla chitarra, Frank Jardilino Maciel al trombone, Alessio Fratoni al contrabbasso e alla fisarmonica, Niki Barulli alla batteria e percussioni), il gruppo ha presentato una silloge di brani eseguiti con una perfetta aderenza allo stile, con arrangiamenti originali e una notevole capacità di trasmettere quel sound tipico della musica brasiliana.
Particolarmente suggestivo è stato il brano “O mundo è um moinho” cantato da Frank Jardilino Maciel, con tutta la passione che la drammaticità del testo gli vibrava dentro.
A chiudere la serata è stato il sassofonista Javier Girotto con il suo prestigioso quartetto (Natalio Mangialavite al pianoforte, Luca Bulgarelli al basso e contrabbasso e Francesco De Rubeis alla batteria e percussioni).
Il jazz e la musica popolare argentina, con il tango in particolare, si sono fusi con grande maestria nei brani proposti dal grande Girotto, noto virtuoso argentino naturalizzato italiano. Un concerto di altissimo livello, quindi, che rende merito al grande lavoro organizzativo messo in campo dagli artisti dell’Associazione “Chorocarica”, nuova e autorevole realtà culturale teramana.
Concezio Leonzi
Foto di Luca Gianfelice