Teramo tira le somme a un anno dall’avvio di ‘FA.C.E. – Farsi Comunità Educanti’, il progetto nazionale e selezionato da ‘Con i Bambini’ nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, che vede Fondazione Reggio Children capofila di un’ampia rete di partner sul territorio nazionale e che coinvolge la città aprutina al fianco di Napoli, Palermo e Reggio Emilia per il potenziamento dei servizi educativi dedicati di bambini da 0 a 6 anni.
Dopo mesi di lavoro per mappare i bisogni della cittadinanza teramana in merito, sono stati infatti presentati questa mattina i risultati della prima annualità di progetto che costituiranno la base su cui saranno realizzate le azioni pilota destinate alle famiglie teramane. “E’ stato un lavoro impegnativo – è il commento in merito di Lia Valeri, dirigente scolastico dell’I.C. Zippilli-Lucidi, capofila territoriale del progetto – che, però, ci ha permesso anzitutto di fotografare il territorio, con le sue potenzialità e le sue lacune e, successivamente, di comprendere cosa potesse effettivamente essere realizzato per Teramo in favore della primissima infanzia”.
Trait d’union delle azioni pilota che prenderanno il via a partire dal prossimo autunno sarà la promozione della partecipazione delle famiglie, a partire da quelle in condizione di marginalità socio-economica, con l’obiettivo finale di creare le condizioni per la costituzione di comunità educanti che portino ad una ridefinizione delle politiche educative nei territori coinvolti. “Un progetto ambizioso, dunque, ma estremamente interessante – continua la Valeri – che si propone di dar vita a comunità educanti al cui centro siano le famiglie e i genitori, affiancati da amministrazioni ed enti. Non a caso, per la realizzazione del progetto, oltre all’opera dell’Istituto che dirigo e del Comune di Teramo, ci si avvale anche del prezioso contributo di associazioni del terzo settore, come Teramo Children e Deposito dei Segni, insieme ai quali stiamo costruendo percorsi partecipativi che spero arriveranno prossimamente a includere anche altri servizi territoriali”. Dopo una prima fase di ricognizione, dunque, il progetto si appresta ora a organizzare e realizzare una serie di iniziative pensate per il sostegno alla genitorialità fin dal concepimento e alcuni interventi più mirati su nidi e scuole dell’infanzia per potenziare l’accesso ai servizi educativi a coloro che finora hanno dovuto rinunciare. “E’ ciò che le famiglie teramane vogliono e ci hanno chiesto – conclude la dirigente – e, pertanto, questo sarà il nostro impegno. Il mio auspicio è, inoltre, che il progetto costituisca anche una preziosa occasione per avviare percorsi circolari di messa in rete dei territori, come proprio la filosofia educativa di Reggio Emilia propone, percorsi partecipativi che siano la base per un nuovo modo di intendere politiche e servizi locali per la prima infanzia”.