Il prossimo 23 maggio, 27 anni dopo l’attentato di Capaci “l’11 settembre italiano” , nel ricordo della strage di Capaci il “Premio Borsellino tutto l’anno”, l’Associazione Falcone e Borsellino” con il patrocinio del Comune di Roseto e del Miur, in collaborazione con gli Istituti scolastici della città di Roseto e di città limitrofe come Pineto, Atri, Giulianova e Corropoli, hanno organizzato nella piazza del Municipio di Roseto degli Abruzzi , una importante giornata di commemorazione delle vittime nel ricordo di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro.
La giornata sul tema “Gli uomini passano, le idee restano” è stata presentata ieri al Palazzo di Città dal Sindaco Sabatino di Girolamo e dall’assessore Luciana Di Bartolomeo, dalla maestra di canto Francesca Martinelli volontaria del Premio Borsellino, insieme alle Proff. Anna Elisa Barbone e Sabrina del Gaone, dirigenti scolastiche molto vicine al Premio Borsellino e da anni impegnate nel campo dell’educazione alla legalità.
Alle ore 10 sul palco si alterneranno momenti organizzati dalle 4 scuole di Roseto, musica, danze, canzoni, a testimonianze importanti come quella del noto sacerdote anticamorra Don Aniello Manganiello. Seguiranno le testimonianze di Luigi Leonardi (testimone di giustizia), Lorenzo Diana (già senatore segretario della commissione antimafia) uomo simbolo della lotta al clan dei casalesi; Domenico Trozzi (generale della Polizia di Stato) Luca Maggitti, giornalista tra i fondatori del Premio Borsellino. La giornata distinta in due diversi sarà condotta dai docenti Alessandra Angelucci e Graziano Fabrizi.
Alle ore 21 una fiaccolata silenziosa percorrerà le vie di Roseto degli Abruzzi per sostare nella piazza del Municipio, ascoltando il saluto del Sindaco e brevi riflessioni di ulteriori testimoni. Una giornata per riaffermare che la memoria dell’impegno di Falcone, Borsellino ma anche Chinnici, Dalla Chiesa e tanti altri, e il loro sacrificio, sono divenuti parte della coscienza civile e democratica del Paese, e costituiscono un riferimento prezioso per la comunità nazionale. Le mafie ancora oggi sparano negli ospedali, uccidono bambini, terrorizzano quartieri interi, sfruttano giovani donne, vendono morte indisturbate, utilizza mezzi disumani per perseguire le proprie finalità eversive tra l’indifferenza complice e palesi complicità.