Il Vice Commissario della Polizia di Stato, Gioia Nanni, ha parlato con i circa 150 studenti, di problematiche adolescenziali focalizzando l’attenzione sui pregiudizi di età, genere, etnia, orientamento sessuale, religione e disabilità.
Il convegno non è stata una semplice lezione monodirezionale, ma è divenuto un dibattito, un dialogo aperto e di confronto con i ragazzi sulla loro conoscenza degli atti discriminatori, sulle paure e sui nuovi modi di discriminazione, soprattutto quella 2.0..
Da dove parte la discriminazione? Dalle caratteristiche principali di ogni individuo, le diversità, le unicità diventano i potenziali obiettivi della discriminazione.
Le differenze che ci rendono unici sono motivo di paura, che si esteriora anche con atti violenti.
In questa fascia di età l’attenzione è concentrata sull’utilizzo consapevole del web, sui rischi della rete, il deep web, il cyber bullismo e sulle difese possibili.
Punto cardine dell’incontro, affrontato in sintonia con le psicoterapeute, Viviana Leoncini e Daniela Di Sante, è stato il bullismo psicologico, che colpisce le vittime nelle proprie vulnerabilità, ed a volte così potente da sovrastare, in pericolosità, il bullismo violento.
“Da un pugno in faccia ci si può difendere, ad insulti e discriminazioni non si trova la forza di reagire e l’implosione degli stati d’animo crea terreno fertile alle insicurezze e paure devastanti”.
Questo concetto è stato l’input del personale dell’OSCAD per raccogliere le domande degli studenti, ai quali è stato sottolineato come l’aspetto principale di contrasto del fenomeno discriminatorio sia il parlare, il denunciare qualsiasi tipo di episodio di sopraffazione, appoggiandosi a coloro i quali per natura, i genitori, o per lavoro, istituzioni, sono preposti alla protezione dei giovani.
Particolarmente seguito l’incontro con gli studenti, che hanno partecipato all’evento al Palazzo del Mare.