Una clamorosa svolta per quanto riguarda la fecondazione assistita: oggi sarà possibile farla pagando un ticket: tutti i dettagli
Fino allo scorso 31 dicembre la fecondazione omologa e quella eterologa erano fuori dall’elenco della Pma nei livelli essenziali di assistenza (Lea) proposto dalla Regione Lazio. In poche parole, queste prestazioni non venivano offerte gratuitamente ai residenti o sotto pagamento di un ticket.

Da quest’anno, però, le cose sono cambiate e hanno scatenato un caos senza precedenti. Se prima, infatti, i cittadini erano costretti a mettere mano al portafoglio per ogni ciclo, con tariffe che oscillavano tra i mille, fino ai 10 mila euro (a seconda della struttura e del trattamento previsto), ora le cose sono cambiate in maniera radicale.
Dal 1° gennaio e, quindi, dall’ingresso nel nuovo anno, è possibile accedere alla Pma (Procreazione Medicalmente Assistita), per mezzo delle Asl, con tutti gli oneri del caso che vengono posti a carico del Servizio sanitario regionale. A tal riguardo, il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, ha piegato che: “Abbiamo colmato un vuoto inaccettabile, facilitando un percorso finora precluso a troppe coppie”.
Oggi le strutture che possono essere prese in considerazione sono: l’Ospedale Sandro Pertini, il San Filippo Neri e il Policlinico Umberto I, il centro Sant’Anna ai Parioli e l’Ospedale Santa Maria Goretti a Latina. Nei prossimi mesi dovrebbe aggiungersi il San Camillo-Forlanini che attualmente offre solo un primo livello di assistenza.
Come beneficiarne?
Ma come sarà possibile beneficiarne? Stando a quanto riporta Repubblica, si può accedere tramite un ambulatorio di prossimità di ogni Azienda sanitaria locale e un centro di procreazione. Per farlo, però, sarà necessaria la prescrizione di una ginecologa sulla sospetta infertilità.

Poi andranno valutati i requisiti. Nel Lea hanno stabilito che possono accedere al Pma sono una donna che ha fino a 46 anni di età si indica in sei il numero massimo di tentativi. La novità principale, però, ed è quella che ha portato a un flusso inimmaginabile di richieste, è inerente il prezzo.
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Si passerà dalle cifre dette sopra, a una serie di impegnative di 36 euro l’una (216 euro totali). Per farlo, oltre ai 5 centri pubblici già elencati, si è aggiunto anche l’interesse di privati. Secondo il comitato Pma Lazio, formato da 21 centri privati, i criteri adottati non hanno nessun valore scientifico. Solo pochi centri su tutto il territorio possono essere ritenuti idonei per la convenzione.
Sarà quindi necessario subito per poter adibire nuovi centri che rispondano alle necessità richieste e che possano rivelarsi idonei. Attualmente, infatti, la domanda di 8.500 prestazioni ogni anno risulta essere insostenibile per la Regione Lazio.