Non c’è stata alcuna rottura nel rapporto tra Pino Insegno e la Rai, la situazione è ben diversa rispetto a quanto molti potrebbero pensare.
Pino Insegno era stato inizialmente designato per raccogliere il testimone da Flavio Insinna e diventare il conduttore de “L’Eredità”, in partenza a breve con la nuova edizione. Alcuni però avevano storto il naso per la decisione presa dalla Tv di Stato, arrivando a parlare di un trattamento di favore solo perché “amico” del premier Giorgia Meloni.
Da questo sui social era scattato una sorta di boicottaggio nei suoi confronti, invitando a non seguire il quiz, nonostante sia il più seguito in quella fascia oraria. Successivamente è arrivato il dietrofront da parte dell’emittente, che ha deciso di assegnare questo ruolo a Marco Liorni, che è stato in onda fino ad ora con un altro programma di successo, “Reazione a catena”. Chi pensa che questa situazione sia il preambolo per il divorzio tra le parti deve però ricredersi.
Non avere la possibilità di condurre un quiz amato come “L’Eredità” avrebbe potuto essere considerata una declassificazione importante un po’ per chiunque, soprattutto perché in un primo momento tutto sembrava essere già delineato. Non a caso, in un primo momento era stato lo stesso Pino Insegno a prendere in considerazione la possibilità di citare in giudizio la Rai per quanto stava accadendo. E invece così non sarà.
L’artista non resterà però con le mani in mano, sarà infatti lui a prendere il timone di “Reazione a catena“, in una sorta di passaggio di consegne con Marco Liorni. Non si deve però pensare che lui abbia voluto “accontentarsi” accettando di guidare il format che solitamente va in onda in estate, anzi. Su questo è necessario che si faccia chiarezza, come ha voluto precisare il manager dell’attore, Diego Righini.
Lo scenario delineato sarebbe ben diverso da quanto ipotizzato da molti: “Noi sin da subito volevamo Reazione a Catena perché è il programma di Pino, un conduttore abituato a fare share massimi su Rai1 – ha detto Diego Righini a TvBlog -. A noi la Rai ha fatto una richiesta ben precisa, questa è la verità. Avevamo avanzato la richiesta sin da quando alla direzione del Daytime c’era Simona Sala. In quel periodo però il progetto non era fattibile perché Marco Liorni aveva un contratto e ha deciso di rispettarlo restando alla conduzione fino all’ultima puntata”.
In realtà, anche se molti non lo ricordano, Pino Insegno è stato uno dei primi conduttori di “Reazione a catena“, in un periodo in cui il format non era ancora entrato del tutto nel cuore dei telespettatori. Gli ascolti erano stati comunque buoni, soprattutto per una trasmissione che andava in onda solo in estate e dove lui aveva la possibilità di mettere in evidenza la sua verve ironica, resa ancora più forte dalla sua esperienza da attore.
Ed è proprio questa una delle differenze con Liorni, che ha invece uno stile più “impostato”, tipico di chi per anni ha fatto solo il giornalista. Le scelte fatte ora dalla Rai sarebbero quindi più congeniali per l’ex componente de “La Premiata ditta”, almeno secondo il suo manager. Anzi, nel contratto di durata biennale che lui ha firmato con l’emittente ci sarebbero anche alcune prime serate ancora da delineare.