L’iniziativa, ideata e curata dall’associazione culturale “Ferdinando Ranalli” di Nereto in collaborazione con l’Istituto Internazionale del Teatro del Mediterraneo Sezione Italiana e con l’Istituto Scolastico comprensivo di Nereto, ha ottenuto il sostegno finanziario della Fondazione Tercas.
Traendo spunto dalla figura di San Martino, Patrono di Nereto, simbolo universale di carità e solidarietà, il progetto ha perseguito l’obiettivo di dimostrare le enormi ricchezze insite nelle diversità di razza, religione, cultura e tradizioni. Un progetto moderno e coerente con le attuali caratteristiche della società, vista la presenza a Nereto e in Val Vibrata di una significativa comunità di stranieri.
Gli allievi di varie nazionalità hanno condiviso le loro storie personali e familiari, utilizzando gli strumenti della musica, del canto, della recitazione, del racconto; dimostrando che spesso storie e tradizioni lontane hanno medesime radici culturali. Il progetto, che ha coinvolto anche le famiglie dei ragazzi, si è svolto a scuola da ottobre 2017 a gennaio 2018, con grande soddisfazione della Dirigente scolastica Iside Lanciaprima e delle ottime insegnanti coinvolte nelle attività e nei laboratori: Rotini Maria Pia, Fucilitti Valeria, Di Berardino Lorena, Lattanzi Antonella, Finistauri Mirella e Casalena Teresa. Durante lo spettacolo finale (L’arrivo dell’altro) svolto il 27 gennaio a Nereto il neo Presidente dell’associazione Ranalli, Maurizio Corini, non ha nascosto la soddisfazione per i risultati conseguiti dal progetto, un vero esempio di azioni positive per l’integrazione, tema più che mai attuale in questi tempi.
Gli aspetti tecnici del progetto sono stati curati da professionisti esperti e competenti: Leandro Di Donato, Carlo Di Silvestre, Graziella Guardiani, Antonella Ciaccia. Il progetto è stato un esempio di positiva collaborazione tra il mondo della scuola e le associazioni culturali del territorio, che dimostrano di essere strumenti potenti ed efficaci per affrontare temi complessi e importanti per la comunità locale, come l’accoglienza e l’integrazione.
Una risposta importante e di contrapposizione ai rigurgiti razzisti e di intolleranza riportati dalle cronache di questi giorni.