Tra i volti più amati e apprezzati in circolazione, lei ha dovuto affrontare diversi momenti complicati. Ora si è confessata a cuore aperto.
La sua ascesa verso la fama continua senza tanti problemi. La definitiva consacrazione in realtà è arrivata di recente, grazie al successo ottenuto con Mare Fuori, la fortunata serie tv della Rai arrivata alla quarta stagione. Sul suo cammino però l’attrice ha incontrato diversi ostacoli, attraversando periodi particolarmente bui: “Ancora oggi sono vittima di pregiudizi, principalmente per l’aspetto estetico”, spiega in un’intervista recente.
Ai microfoni di Fanpage.it si è raccontata, parlando di quanto le è accaduto in passato: “Ne ho sofferto parecchio ma mi rendevo conto di cosa stessi facendo per me stessa, del futuro che mi stavo costruendo. E quindi alla fine mi ripetevo: ‘Va bene così’”. In barba alle persone che volevano affossarla è riuscita a diventare una delle interpreti più talentuose della sue generazione. E ovviamente non è intenzionata a fermarsi qui.
Il dramma vissuto al liceo: “Io vittima del pregiudizio, credevano che…”
Classe 1999, Ludovica Coscione ha da poco compiuto 25 anni ed ha festeggiato (probabilmente) con l’uscita della quarta stagione di Mare Fuori – disponibile in streaming su RaiPlay – nella serie tv interpreta il personaggio di Teresa Polidori.
Un ruolo che le ha dato tanto ma che presto potrebbe abbandonare per spiccare definitivamente il volo, la sua carriera nel frattempo procede a gonfie vele e non è certo il momento di porsi limiti. All’orizzonte il futuro è roseo per l’attrice.
E pensare che fino a poco tempo fa stava rischiando di mollare a causa delle persone che aveva attorno, soprattutto durante gli anni del liceo: “Dopo essere stata otto mesi fuori per stare sul set, dovevo recuperare le interrogazioni. I miei compagni credevano che tornassi sentendomi superiore a loro perché sarei andata in tv”.
Una situazione che l’ha fatto soffrire parecchio: “Ero al quarto anno e cercavo di recuperare tutte le interrogazioni del quadrimestre precedente. In classe parlavo in dizione e da lì nacque il primo sfottò perché dicevo ‘cavalière’, non ‘cavaliére’. Io pensavo: ‘Guarda quanto tempo libero hanno loro mentre io devo sostenere tutte le interrogazioni e poi tornare di corsa a Roma sul set’”.