Un’altra eccellenza per l’Università D’Annunzio di Chieti: la diagnostica prenatale non invasiva

All’Università “Gabriele D’Annunzio” di Chieti, un nuovo test d’eccellenza per individuare eventuali anomalie cromosomiche nel feto da un semplice prelievo di sangue non invasivo.

In Abruzzo quando si parla di eccellenze, viene sicuramente l’imbarazzo della scelta. Oltre ai campi più noti, le eccellenze non faticano ad arrivare anche in ambiti più particolari, fatti di ricerca e fatica, indirizzati a rendere sempre un pelo migliore la vita della gente. Una delle cose più discusse ultimamente, grazie alle ultime novità introdotte dall’Università “Gabriele D’Annunzio” di Chieti, riguarda una nuova tecnica neonatale.

PREVENIRE MALATTIE PRENATALI
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Al C.A.S.T. ( Center Advanced Studies and Technology) dell’Università “G. D’Annunzio” di Chieti, una nuova tecnica sta facendo tanto parlare in positivo, visto quanto la sua introduzione nell’uso di tutti i giorni potrebbe rivelarsi come un miglioramento della qualità di vita di neonati e della madre, per evitare tanti dei problemi che possono derivare da una gravidanza difficoltosa. Il nome della nuova tecnologia prende il nome di N.I.P.T.

In cosa consiste

Da Chieti, arriva una nuova eccellenza in campo medico, che potrebbe rivoluzionare il modo di concepire il controllo prenatale. Nell’ambito del piano  C.A.S.T. ( Center Advanced Studies and Technology) dell’Università “G. D’Annunzio” di Chieti, arriva un nuovo test di screening del Dna fetale che presenta una serie di vantanggi rispetto ai metodi convenzionali.

Novità incredibile
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Il fine del nuovo test è quello di permettere, nella maggior parte dei casi, di individuare eventuali anomalie cromosomiche del feto, evitando procedure invasive e sicuramente più pericolose come l’amniocentesi. Il test prende il nome di N.I.P.T., un acronimo che sta per Non Invasive Prenatal Test e che consiste in un semplice e indolore prelievo di sangue, sulla futura mamma.

I vantaggi del test ovviamente, non si fermano alla poca invasività: il test di screening del Dna fetale infatti, con questa nuova tecnica, può essere eseguito anche oltre la decima settimana di gestazione e attraverso un complesso sistema totalmente robotizzato, utilizzando degli algoritmi esclusivi e personalizzati, viene calcolata la proporzione di frammenti specifici provenienti dal feto. Questo permette di individuare le eventuali anomalie.

Per accedere al servizio, viene offerta una consulenza gratuita e, nel caso in cui il test sia praticabile, i risultati arriveranno non più tardi di una settimana lavorativa. Per quanto riguarda l’accuratezza della diagnosi, come viene confermato dal Prof. Antonio Capalbo, per le anomalie più comuni, questa si avvicina al 99,99%, riuscendo a risultare dunque estremamente precisa e affidabile, il tutto in totale sicurezza e con un semplice prelievo di sangue.

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