Celenza sul Trigno. Celenza celebra la XXXVII edizione del Certame Regionale di Poesia dialettale titolato a Elio De Aloysio che ne fu, nel 1971, felice ideatore.
Dal 2003 si fanno carico in tandem della manifestazione l’amministrazione comunale, oggi guidata dal sindaco Walter Di Laudo, e l’Associazione Pro Loco “Coelentia”, presieduta da Nicola Serafini. La cornice di Piazza del Popolo, che, per l’occasione, sembra un salotto raffinato, contribuisce a rendere magica la serata in cui la poesia e la canzone dialettale, dalla voce del gruppo “I cantori della Torretta” di Vasto, fanno da regine che incantano e catturano gli ascoltatori.
È sempre particolarmente attesa questa serata, oltre che per il prestigio conquistato negli anni per serietà e tradizione, perché ci si sente presi dalla forza eloquente del dialetto, della parlata paesana, della “parlature de la ggente antiche che fa capì’ lu bbelle d’ogne core”, che ci fa entrare in comunione con i sentimenti, emozioni e sensazioni di chi con la padronanza tecnica ed espressiva ci fa rendere consapevoli della nostra identità, ci fa beare per una sera di espressioni forti, ci fa sentire liberi. La forza del dialetto sta soprattutto qui, nella sua freschezza ed efficacia espressiva che rallegra con le commedie ed emoziona con le poesie meglio, in alcuni casi, dell’italiano standardizzato.
Identità certo, ma identità culturale che nulla ha a che vedere con quella politica, che esalta la tradizione culturale facendo volare la fantasia poetica e che apprezza le voci dialettali di altre regioni.
Vecchie “glorie” e nuovi concorrenti, oltre ai giovanissimi che si cimentano con la parlata dialettale, propongono i temi vari, attuali e nostalgici, saggezza acquisita da lunga esperienza, rimpianti, dolore, momenti introspettivi che danno significato e voce alle cose; il mare come metafora della vita contemplato e amato in tutti i suoi momenti, la voglia di cantare fino all’ultimo momento della vita, la ricerca del senso della vita, il tumulto dei ricordi di famigliari e amici che gonfia il cuore di commozione, giovani geni che fuggono all’estero e bamboccioni, ma tutti figli, l’ironia bonaria con cui con cui si prende in giro se stessi, lo sguardo benevolo sui vizi umani.
Sindaco Di Laudo e presidente della Pro Loco Serafini all’unisono rimarcano l’importanza dell’evento e ne trasmettono il messaggio poi articolato attraverso la declamazione dei componimenti da parte dei poeti.
La Giuria composta dal presidente prof. Massimo Pasqualone, dai membri prof. Rodrigo Cieri, dott.ssa Sara Caramanico, dott. Walter Di Laudo, dott. Nicola Serafini, ha compilato la seguente graduatoria delle prime cinque poesie classificate:
I classificata: L’UTIMA CAREZZE di Gabriele Di Giorgio
II classificata: L’UTEME TENORE di Giselda Desiderio
III classificata: LA NEBBIE DE LU MISTERE di Aurelio Rossi
IV classificata: FIRE LU VÉNTE di Osvaldo Santoro
V classificata: STI CARE FIJE di Francesco Ciccarelli
Segnalazioni della giuria: Silvio Gabriele Di Cecco, Antonio D’Alfonso, Bernardino Dell’aguzzo, Anna Lucia Serafini.
Premio Speciale della Giuria: Donato Di Luca.