Plinio il vecchio, nel primo secolo dopo Cristo, citava l’Enantio nella sua “De Naturalis Historia” decantandone le caratteristiche ma solo recentemente dopo uno studio più meticoloso su una strana vite pluricentenaria della bassa valdadige si è preso atto dell’effettiva esistenza di questo vitigno che non è altro che il vitigno lambrusco a foglia larga però…….al palato nulla ha a che fare con il cuginetto coltivato in Emilia!
Innanzitutto è un vitigno a piede franco cioè puro, non innestato con la vite americana; mi spiego:
nell’ ottocento, un parassita denominato fillossera distrusse quasi tutti i vitigni in Italia; solo pochissimi tra cui il sangiovese grosso del Brunello, il Carignano del Sulcis (vino sardo), il nebbiolo piemontese oltre al nostro Enantio risultarono immuni. Gli altri, furono reimpiantati con le barbatelle della vite americana (perchè inattaccabile dalla fillossera) portando però ad una specie di standardizzazione delle caratteristiche.
L’azienda che ha vinificato con le moderne tecniche a disposizione questo decano della vigna è l’azienda agricola Roeno sita nelle dolomiti Bellunesi; il vino si presenta di un bel colore rosso vivo, abbastanza strutturato, rigorosamente fermo (senza bollicine), con elevata morbidezza (poca astringenza) ed il netto sentore di frutti di bosco abbastanza maturi.
Nella versione standard (13,5 gradi alcolici) si può abbinare anche a del pesce, sushi e cucina agro-dolce (mediorientale) appunto per la “dolcezza” dei suoi tannini che risultano gentili in bocca e sopportano basse temperature di servizio (14 gradi); nella versione riserva (15 gradi) è più adatto a cacciagione (carne amara) ed a formaggi molto vecchi e stagionati (astringenti) ma può essere usato come vino da meditazione o con del cioccolato fondente!
Purtroppo, se ne trova poco in quanto la relativa vigna produce poca uva e non si può “clonare” visto che solo in quella zona si esprime al meglio per la presenza di silicio nel sottosuolo che preserva le barbatelle dai vari parassiti.
Buona degustazione!
Stefano Grilli – Enoteca Saraullo Tortoreto