Giulianova. Dal 21 al 28 dicembre a Giulianova, al Kursaal, torna il Festival di teatro ‘Terre di Teatri’ organizzato e curato dalla Compagnia Terrateatro, realizzato grazie al sostegno dell’Amministrazione Comunale di Giulianova (Assessorato alle Manifestazioni e Assessorato alla Cultura) e della Regione Abruzzo.
L’evento torna a Giulianova dopo una pausa di alcuni anni, in occasione dei 20 anni di Terrateatro, con la volontà di continuare un percorso già iniziato anni fa, attraverso la proposta di spettacoli di alto livello artistico.
Gli spettacoli di Prosa, “Fontamara” del TSA/Teatro Lanciavicchio (21 Dicembre ore 21) e “Leopardi” di Aretè Ensemble (27 Dicembre ore 21) , aprono anche una importante finestra sulla letteratura vista attraverso il linguaggio teatrale, offrendo ad un pubblico ampio un’occasione di grande interesse culturale, oscillando tra il dramma e l’ironia di due grandi autori.
Per Bambini e famiglie verrà presentato il 28 Dicembre lo spettacolo “Canto di un Pastore” una produzione Teatro Stabile d’Abruzzo/Terrateatro, che racconta un passato fatto di tradizioni e immagini della nostra terra. Per guardare avanti è importante conoscere le proprie radici. (Per un pubblico dai 5 anni).
Il Costo dei biglietti per gli spettacoli di prosa è di 7euro (ridotto studenti 5euro) , bambini e famiglie 5,00 euro. Prenotazioni 3489314156 –terrateatro@hotmail.com
L’associazione ricorda con orgoglio il Premio Franco Enriquez Città di Sirolo 2012 Sezione Teatro e Teatro Ragazzi (Categoria progetti speciali Terre dei Teatri e Teatri Paralleli), vinto dal festival Terre di Teatri nel 2012, con la seguente motivazione: “….si assiste alla creazione di festival dai contenuti altissimi per impegno sociale e civile, Terre di Teatri e Teatri Paralleli 2012- festival di Teatro Contemporaneo e Teatro Ragazzi, il primo, e festival di teatri delle diversità, il secondo, sono eventi da sostenere e supportare con forza, soprattutto per la loro forte funzione comunicativa, capaci di dare uno slancio positivo al teatro sociale, terapeutico non solo per chi lo fa, ma anche e soprattutto per chi lo vive da spettatore.”