Il numeroso pubblico è stato accolto dalla direttrice del Museo, Marialuisa De Santis, nel suggestivo chiostro del Convento dei Padri Cappuccini e poi invitato a percorrere le sale museali ricavate proprio da una parte dell’antico convento e illuminate per l’occasione, come voluto da Di Massimantonio, soltanto da 150 candeline.
Così in modo estremamente seducente i partecipanti hanno potuto guardare, sia pure brevemente, due mostre di grande bellezza: l’antologica per Giulianova del M° Gigino Falconi e Dal pensiero alla forma dello scultore italo-canadese Silvio Mastrodascio.
Nella sala conferenze si è svolto lo spettacolo che Daniele Di Massimantonio ha animato, da solo, con estro e creatività, passando in modo disinvolto e istrionico, da registri tragici a registri comici, alternati a proiezioni di filmati d’epoca riguardanti il Vate e il suo mondo
. Entrato in scena come una vecchia e brontolona signora ne è uscito come Turlendana, cavalcando un cammello gonfiabile in una fuga esilarante terminata sulla grande terrazza dove il pubblico, applaudendo, ha lasciato i propri posti e l’ha seguito.