Il mese di dicembre è alle porte e il Vescovo della Diocesi di Teramo-Atri Lorenzo Leuzzi scrive, come di consueto, ai giovani.
Cari giovani,
da poche ore è iniziato il tempo di Avvento, il primo dell’anno liturgico.
Con molti di voi ho celebrato la Giornata Mondiale della Gioventù e ho vissuto la grande gioia di consegnarvi il Vangelo di Luca, che vi invito a leggere.
Molti si limitano a considerare l’Avvento come tempo di preparazione alle feste natalizie; è certamente vero, ma quel Bambino che noi accoglieremo nella notte di Natale è già in mezzo a noi.
La nascita di Gesù non è il ricordo di un evento storico, sia pure singolare e irripetibile a tal punto da creare iniziative lodevoli di fraternità e di condivisione.
Sarà Natale perché Lui è già in mezzo a noi!
Il semplice ricordo non è sufficiente per comprendere l’evento accaduto 2021 anni fa.
Non basta ricordare, è importante invece incontrarLo.
Ma come posso incontrare quel Bambino se Lui non c’è più?
Certamente nel pensiero, forse anche nella propria intimità, posso ricordarlo ma non incontrarLo.
Nascerà a Natale, ma Lui sarà distante!
È la delusione di chi cercava un’esperienza nuova e, invece, tutto è come prima. È la delusione del sabato del villaggio!
Meglio allora fidarsi di altri annunci che propongono successi immediati, che coinvolgono nelle loro dinamiche senza rivelare dove ci stanno portando.
È il Natale di chi si sente già realizzato, perché per il futuro non c’è nulla di nuovo. Ormai tutto è compiuto.
Gesù nacque a Betlemme perché il tempo fosse aperto, non chiuso e già programmato da qualcuno o dalle forze della natura.
Lui è venuto in mezzo a noi per aprire il tempo.
Il Natale ci ricorda questa presenza iniziata 2021 anni fa, nella Notte Santa. Maria e Giuseppe erano sorpresi nel vedere quel Bambino.
Il ricordo della sua nascita non è solo ricordo, ma inizio di un nuovo tempo, del nostro tempo.
Andare nella grotta significa accogliere quel Bambino che è già in noi dal giorno del Battesimo e prendere coscienza che il nostro tempo non è chiuso.
Durante gli anni del Liceo ero perplesso nell’ascoltare che il tempo era già deciso nelle sue tappe e mi chiedevo che senso avesse la mia libertà e responsabilità.
Poi ho capito che senza quella nascita il mio tempo sarebbe stato vuoto!
Cari amici,
oggi siamo sollecitati a vivere nel tempo vuoto, illudendoci di essere protagonisti.
In realtà sono gli altri i protagonisti e non tu!
Torna nella grotta di Betlemme e nel sorriso e nella semplicità di quel Bambino scoprirai la gioia di riempire il tuo tempo, perché di Lui non c’è solo un ricordo, ma il Suo desiderio di incontrarti e di camminare con te.
Preparati a questo incontro. Trova qualche momento per riflettere, anche insieme ai tuoi amici, sul tuo tempo: è pieno o è vuoto?
Qualora fosse pieno, verifica di che cosa lo stai riempiendo.
Non avere paura perché dietro la tua ricerca c’è quel Bambino che ti aspetta.
Forse non lo sapevi!
Mi permetto di ricordartelo, perché il tuo tempo sia sempre pieno di gioia e di entusiasmo.
Auguri di santo Natale!
Vostro,
X Lorenzo, vescovo