Controguerra. Vignaioli di professione atto secondo. Venerdì 25 gennaio nei locali dell’Enoteca comunale di Controguerra (ore 18) è in programma la seconda edizione della rassegna, promossa dal fiduciario della Fondazione Italiana Sommelier Fabrizio Di Bonaventura (e vicesindaco del Comune di Controguerra) con la presenza del giornalista Bibenda, Paolo Lauciani.
L’iniziativa vedrà protagonista un importantissimo produttore Abruzzese relativamente al Settore Vitivinicolo Abruzzese, infatti saranno ospiti Francesco Paolo Valentini e suo figlio Gabriele.
Durante la serata il vignaiolo metterà a disposizione delle annate storiche di propria produzione per le quali, il Sommelier Paolo Lauciani, durante l’intervista effettuerà la degustazione. Tantissimo lavoro per i docenti di Fondazione Italiana Sommelier Paolo Lauciani e Fabrizio Di Bonaventura che nella suggestiva Enoteca comunale di Controguerra avranno ospite una famiglia che ha contribuito a far grande la vitivinicoltura abruzzese dando lustro alla Storia del Territorio nel mito del grande Edoardo Valentini.
Il programma, che prevede un importante introduzione e annuncio del Sindaco Franco Carletta, propone l’intervista effettuata da Paolo Lauciani con la degustazione dei seguenti vini:
- Trebbiano d’Abruzzo Doc 2010
- Montepulciano d’Abruzzo Doc 2001
Dopo il grande successo della prima Edizione di Vignaioli di Professione che ha visto la partecipazione di tre giganti del settore vitivinicolo Abruzzese come Dino Illuminati, Camillo Montori ed Emidio Pepe, dichiara Fabrizio Di Bonaventura, l’Enoteca comunale di Controguerra si accinge ad ospitare un altro importantissimo evento alla presenza di un Vignaiolo che ha contribuito a far conoscere l’Abruzzo nel mondo con i suoi grandissimi vini. Paolo Lauciani lo definisce un incontro con un amico e un grande uomo del vino. Francesco Paolo Valentini ha fatto propria l’eredità del padre e, con la straordinaria sensibilità di cui è dotato, cesella vini che sanno di esperienza e di passione. Una bellissima occasione anche per ricordare il genio di Edoardo, il suo amore sviscerato per il suo lavoro e per la sua terra, la sua maniacale ricerca dell’armonia, che raccontava con disarmante semplicità, figlia di una cultura profonda e mai ostentata.