Si sono trasformati in attori per un giorno i bambini della scuola dell’infanzia di Poggio Morello, che hanno dato vita, nella sala polifunzionale Rodari, a uno spettacolo davvero particolare fatto di ombre e di scenografie insolite partendo dalla lettura del libro “Rosa Luna e i Lupi” di Magali La Huche.
“Si tratta – spiega meglio Laura D’Ambrosio, dirigente dell’Istituto Comprensivo Nereto-Sant’Omero-Torano Nuovo – della conclusione di un importante progetto teatrale realizzato nella scuola dell’infanzia seguendo la pedagogia del fare e l’idea che il bambino debba essere al centro del processo educativo, la rotta del riconoscimento dei talenti, dei diritti e del valore di ciascuno di essi”.
È nata da qui l’idea di strutturare un percorso educativo finalizzato allo sviluppo nel bambino di consapevolezza del sé corporeo, intelligenza emotiva, pensiero creativo. A renderlo realtà le insegnanti Giovanna Brandi e Simona Flammini, che hanno dato così vita a un laboratorio di teatro e improvvisazione. Ad accompagnarle invece come voce narrante della storia è stata la docente Paola Cipriani.
“Abbiamo scelto un percorso di tipo laboratoriale – sottolinea la docente Brandi – perché in questa dimensione le attività proposte puntano a spezzare la classica trasmissione di informazione e conoscenze incentrate su consegne direttive, favorendo invece l’esperienza immediata e diretta sia individuale sia di gruppo”.
L’evento finale si è rivelato il frutto di una partecipazione appassionata di adulti e bambini, che, continua la dirigente scolastica “hanno scalato vette senza lamentare fatica, forse perché hanno trovato adulti che hanno creduto nelle loro competenze, hanno dato loro fiducia assoluta, creando la base per fecondi patti educativi così importanti per crescere credendo in se stessi e per sentirsi amati dagli altri”.
Partendo dalla lettura del libro “Rosa Luna e i Lupi” è nata la proposta di giocare con questo personaggio così eccentrico, di inventare una storia immaginando un nuovo finale, di trovare gli oggetti di scena, di creare scenografia riciclando materiali. “Noi insegnanti – precisa Giovanna Brandi – abbiamo avuto la grande fortuna di avere collaboratrici scolastiche talentuose e in perfetta linea con il progetto del nostro piccolo e prezioso plesso. Tutti hanno collaborato a disegnare, suggerire, incollare, traforare: abbiamo operato all’unisono. A loro e all’associazione culturale Podium, che ha finanziato il progetto, va il nostro grazie più grande, insieme alle famiglie che sostengono con fiducia il nostro approccio alla cura, all’ascolto e al rispetto del bambino. Come dice Victor Hugo, il teatro non è il paese della realtà: ci sono alberi di cartone, palazzi di tela, un cielo di cartapesta, diamanti di vetro, oro di carta stagnola, il rosso sulle guance, un sole che esce da sotto terra, ma è anche il paese del vero: ci sono cuori umani dietro le quinte, cuori umani nella sala, cuori umani sul palco. Ci piace pensare che anche a Poggio Morello questo sia accaduto e ci riempie di gioia sapere che a viverlo sono stati proprio i nostri piccoli bimbi”.