Nei suoi versi, il grande poeta Ovidio rivela spesso al lettore (a lume di naso,una cinquantina di volte) il proprio nome, o meglio, cognomen, vale a dire “Naso” o, al caso genitivo,”Nasonis”.
CaroNaso, dunque, è da intendersi quale dichiarazione di affetto e di profonda gratitudine nei confronti del celebre poeta di Sulmo, l’odierna Sulmona, in Abruzzo (regione in cui l’autore del libro è nato, vive e lavora).
Ma vuole essere anche un invito alla riscoperta, in chiave originale e contemporanea, di un vecchio compagno di viaggio, di un grande classico.
Eh, già! Ovidio vive; ha semplicemente mutato forma nel corso dei secoli. Così,narrandone le ultime metamorfosi, Daniele Di Massimantonio fornisce gli indizi per poter ancora scovare, dopo 2000 anni, lo spirito del sulmonese.
Insomma, una “caccia al tesoro” letteraria ,alla scoperta di un Abruzzo di‐verso e di uno dei suoi più grandi figli: Publius Ovidius Naso.