Giulianova. “Interveniamo, attraverso questo comunicato, per placare gli animi e cercare di riportare tutto sul piano del rispetto dei propri ruoli senza essere fraintesi e strumentalizzati da nessuno”.
Lo ha scritto in una nota Walter De Berardinis, Delegato provinciale dell’INGORTP, organizzatore dlel’evento di sabato scorso al Kursaal che ha scatenato polemiche aspre tra il sindaco Jwan Costantini, il Campetto Occupato e il senatore Antonio Franchi.
“L’idea di portare la presentazione del libro della dottoressa Grazia Romani a Giulianova è stata condivisa, come spiegato dal sottoscritto il giorno della presentazione (sabato 12 giugno sulla terrazza Kursaal), con l’autrice perché la nostra città viene citata più volte nel libro e lei stessa è giuliese di nascita. Anche la casa editrice “Ricerche e Redazione” di Teramo, scegliendo Giulianova come località per la sua prima uscita pubblica dopo la pandemia, ha riconosciuto la validità dell’organizzazione e della passione che mettiamo al servizio della collettività giuliese. Cosa diversa la presenza dell’Associazione Nazionale Carabinieri – sez. di Giulianova, la quale, attraverso una fattiva collaborazione iniziata nel 2019, abbiamo ricordato due Carabinieri giuliesi catturati dai tedeschi: Giovanni Calvarese, fucilato nella famosa mattanza di Cefalonia ed Ernesto Zenobi, morto di stenti in un campo di concentramento tedesco ed oggi seppellito nel cimitero militare italiano a Varsavia; inoltre, sempre nel libro, viene ricordato il fatto tragico della fucilazione da parte dei tedeschi di 3 Carabinieri e 1 alpino a Sella Ciarelli di Rocca Santa Maria nel 1943″.
“Successivamente alla scelta del luogo della presentazione, anche per una questione di rispetto istituzionale, abbiamo deciso – aggiunge – di chiedere l’intervento del Sindaco di Giulianova e quello di Campli per portare i saluti delle rispettive Città. Mentre, per la scelta degli interventi, non potevamo non invitare il direttore emerito della Biblioteca Delfico e storico di indubbie qualità professionali, il dott. Luigi Ponziani e il Senatore emerito Antonio Franchi, oggi Presidente dell’ANPI provinciale ed oggetto della presente lettera aperta. La scelta della targa, pagata dal nostro Istituto, voleva essere un debito di riconoscenza verso il “patriota” Flaviano Poltrone ucciso dai tedeschi il 12 giugno 1944 in Via Mulino da Capo (proprio quel giorno ricorreva i 77anni della sua uccisione) ed anche Vincenzo Alleva morto il 10 gennaio 1944, quest’ultimo ricordato su due lapidi (Teramo e Giulianova) ed una Via intitolata a Giulianova. Per il “povero” Poltrone non era mai stato fatto nulla di specifico, tranne delle iniziative con Michele Corbo. Fatta questa doverosa premessa, i fatti sono questi: al termine dell’intervento del Sindaco di Giulianova, Jwan Costantini, dove citava l’appartenenza del nonno alle forze partigiane e conseguentemente l’aver combattuto a fianco del martire Capuani, sono partiti grida e fischi alla sua persona dal fondo della platea. Dopo aver tolto il microfono al Sindaco di Giulianova ed invitato i presenti alla calma, consegnavo il microfono al Sindaco di Campli chiedendo agli intervenuti di rispettare la figura istituzionale di entrambi. L’intervento successivo del Presidente Franchi, dove gli reggevo anche il microfono per mancanza dell’asta, è stato seguito con attenzione ed anche applaudito dal numeroso pubblico presente. Ha ripercorso i momenti salienti dell’antifascismo e della resistenza teramana fino al 25 aprile 1945 contro l’occupante tedesco. Verso la fine dell’intervento, un ragazzo, portandosi verso le prime file, iniziava a disturbare con commenti ed alla fine del discorso, chiedeva di poter parlare chiedendo il microfono, cosa che io non ho concesso (erano presenti anche due Carabinieri). Forse è nato qui l’equivoco dell’essere stato “disturbato” con “I disturbatori”. Il Senatore, al termine della serata, in mia presenza, non ha rilasciato commenti o dichiarazioni pro o contro nessuno. Riteniamo privo di fondamento le accuse rivolte.”
“A conclusione di questa mia precisazione, oltre a ricordare che l’articolo 21 della nostra costituzione recita: ‘Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione’, mi corre il dovere morale di ribadire che le persone vanno rispettate anche nel loro ruolo istituzionale che in quel momento rivestono: Presidente di Associazione, Sindaco, Consigliere o altro. Sicuramente, in qualità di organizzatore, non mi sarei mai aspettato una polemica per una presentazione di un libro”, conclude il giornalista giuliese.