Nel 1940 in provincia di Teramo furono attivati 8 campi di concentramento di cui 2 a Tortoreto.
A Tortoreto Alto presso il palazzo di Nicola De Fabritiis (attuale Municipio) ed a Tortoreto Stazione nella villa di Francesco Tonelli in via Roma, (attualmente di proprietà privata). Gli ebrei erano 25 a Tortoreto alto e 78 a Tortoreto Stazione . Dovevano sottostare a norme restrittive, senza alcun contatto con la popolazione residente, senza fare nessuna attività, né possedere somme di denaro, documenti, libri , giornali non autorizzati. Le lettere che ricevevano e che scrivevano ai familiari erano sottoposte a censura. Nel 1943 furono trasferiti in altri campi di concentramento e poi, con l’arrivo dei tedeschi, alcuni deportati anche nei lager nazisti.
Saul Steinberg, internato a Tortoreto stazione, racconta nel suo libro “Riflessi e ombre” : “Le donne di Tortoreto derivavano dai mosaici bizantini di Ravenna. Avevano occhi rotondi, di una fissità incredibile e con sopraccigli grossi come baffi, una pelle tesissima, che sembrava imbottita dentro al punto da scoppiare, di un colore verso il rame. Portavano sulla testa delle grandi mezzine di rame con l’acqua, e camminavano con la dignità di chi porta il mondo sulla testa.”
I disegni e le scritte qui riportate della Torre dell’ Orologio e Villa Tonelli sono state fatte sotto censura. Il sussidio giornaliero fu aumentato da lire 6,50 a 8 giornaliero che veniva speso per mangiare.
Michele Ferrante
La lettera