Grazie all’intervento “Edugreen” due terreni adiacenti alle scuole, rispettivamente di 700 e 190 metri quadrati, si sono trasformati da aree artificiali e in parte cementificate in spazi laboratoriali speciali: aule all’aperto in grado di trasformarsi seguendo le stagioni, fatte di terra e di alberi, luoghi per una didattica partecipata e interdisciplinare, dove studiare la scienza sul campo, formando gli alunni alla sostenibilità ambientale come garanzia del futuro.
Permettere alla Natura di riappropriarsi dei propri spazi e delle proprie relazioni: questo il punto da cui è partita l’idea progettuale, che ha consentito la creazione di micro-ambienti, delineati da siepi e arbusti autoctoni, dove mettere al riparo o osservare la biodiversità di insetti e uccelli, grazie alla casa delle farfalle o al gazebo che col tempo sarà coperto da piante rampicanti. E sarano ancora gli orti sinergici o il giardino degli aromi ad offrire agli studenti un concetto diverso di relazione con il suolo o un’osservazione “sul campo “della naturale evoluzione delle Aule Natura.
Due spazi aperti non solo alla comunità scolastica, che da giovedì permetteranno agli studenti di Cellino e Castellalto di vivere e mettere in pratica le parole del giornalista e scrittore americano Richard Louv, “Se vogliamo salvare l’ambientalismo e l’ambiente, dobbiamo anche salvare una specie a rischio di estinzione: il bambino in natura”.