Emozione e partecipazione hanno caratterizzato la Giornata della Memoria a Roseto, che l’Amministrazione Comunale di Roseto degli Abruzzi ha inteso celebrare alla presenza di una classe del Liceo “Saffo” nella sala della Biblioteca, all’interno della Villa Comunale.
“Una memoria che deve essere fatta di attenzione – ha ricordato il Sindaco, Mario Nugnes, ai numerosi studenti presenti e a quelli collegati nella diretta Facebook predisposta dalla pagina social Città di Roseto – Oggi ricordiamo l’abbattimento dei cancelli del campo di concentramento di Auschwitz come metafora di libertà ma anche di riflessone profonda, perché il male della guerra continua ad imperversare nonostante tutto, e il grido “mai più” che rinnoviamo in questa giornata rischia di rimanere uno slogan. Il mai più sarà possibile quando ogni giorno, grazie alla memoria, tutti quanti noi saremo in grado di vivere in un mondo senza prevaricazione, senza discriminazione, senza più violenza”.
Un momento particolarmente intenso è stato quello in cui la Presidente del Consiglio Comunale, Gabriella Recchiuti, che si era fatta promotrice della mozione per conferire la cittadinanza onoraria a Liliana Segre (mozione poi approvata all’unanimità dal consiglio comunale), ha letto la lettera inviata dalla Senatrice a vita.
“(…) Ringrazio la Presidente, il Sindaco e l’intero Consiglio per l’onorificenza che mi rende vostra concittadina. (…) Anche se non posso essere presente fisicamente oggi tengo che giunga a voi tutti il mio pensiero, la fiducia che i valori di giustizia, di libertà, di eguaglianza fra le persone e di pace fra le nazioni divengano ogni giorno di più patrimonio della nostra Comunità, alla quale colgo l’occasione per augurare un futuro di prosperità e di progresso morale e civile. Il periodo che ci stiamo lasciando alle spalle è stato fra i più drammatici della storia del nostro Paese e del mondo intero, ma gli scenari apertisi con la guerra di aggressione all’Ucraina rendono se possibile tanto più urgente per ciascuno di noi l’impegno a conoscere, ad approfondire, a condividere responsabilità in ordine a temi quali la guerra, la pace, la giustizia fra i popoli.”
La Presidente Recchiuti ha poi annunciato che “è stata approvata una delibera per il posizionamento nella nostra città di una pietra di inciampo in ricordo della figura di Renato Molinari, per cui voglio ringraziare, a nome dell’amministrazione e dell’intera comunità, Mario Giunco”. Lo stesso Mario Giunco ha tratteggiato un profilo di Renato Molinari, avvocato piemontese diventato abruzzese per aver sposato una donna di Teramo, che amava trascorrere la stagione estiva a Roseto, prima di dover fare anche lui i conti con la guerra, combattere al fianco dei partigiani teramani e poi morire mediante fucilazione alle Casermette di Rivoli il 30 marzo 1945.
Al termine degli interventi c’è stata la toccante lezione-spettacolo dal titolo “Voglio essere un cuore pensante – Etty Hillesum 1941/1943”, proposta dell’Associazione Culturale “Joya”, a cura di Candida Di Bonaventura e con musiche di Mauro De Federicis, che ha ripercorso attraverso la lettura del suo diario gli ultimi anni di vita dell’ebrea olandese, morta a 29 anni ad Auschwitz nel 1943, diventata emblema del cammino di una donna e del proprio percorso di autoanalisi e di indagine spirituale.
Etty Hillesum sceglie di confrontarsi con il dolore proprio e altrui, facendosi testimone delle miserie e delle ricchezze dell’esperienza del campo di concentramento. Si tratta di una scelta di resistenza esistenziale di fronte agli orrori del suo tempo, oltre l’odio, alla ricerca di un senso “altro” di sé e della relazione con gli altri.