Roseto. Il Comune di Roseto degli Abruzzi celebrerà la Giornata internazionale per la lotta alla violenza sulle donne del prossimo 25 novembre con un percorso di iniziative di riflessione intitolato “D’Amore non si muore”, che vedrà la partecipazione delle scuole cittadine e di associazioni del territorio quali “Il Guscio” e Assorose, oltre che della Commissione Pari Opportunità.
Il programma prevede alle ore 10.00 nella Sala del Consiglio Comunale i saluti istituzionali e la presentazione dell’Associazione “Il Guscio”, alle 10.30 in piazza della Repubblica prenderà vita un flash mob con la partecipazione dei ragazzi del Polo Liceale Saffo coordinati dalla professoressa Mafalda Suppa che eseguiranno una coreografia dal titolo “D’Amore Non si Muore”. Al termine dell’esibizione i ragazzi posizioneranno delle scarpe rosse sulla pavimentazione della Piazza, che resteranno tutta la giornata come simbolo della violenza alle donne troppo spesso ignorata o negata. Alle 11 il percorso proseguirà con la lettura del brano “Riflesso” di Valentina Peracchia tratto dall’Antologia “Il Silenzio Uccide” a cura di Andreina Moretti: seguirà un momento di ricordo e commemorazione di Ester Pasqualoni in prossimità della panchina a lei dedicata in Piazza della Repubblica, con l’esecuzione di un brano musicale da parte della cantante Francesca Martinelli e la piantumazione di una rosa rossa, a cura dell’associazione Assorose.
In occasione della giornata verrà anche lanciato un concorso artistico per bambini, primo concorso in memoria di Ester Pasqualoni, dal tema: “Un disegno contro la violenza – D’amore non si muore”. Le iniziative saranno trasmesse anche in streaming sulla pagina Facebook del Comune.
“Riteniamo doveroso dare la giusta importanza a questa giornata per sensibilizzare quante più persone possibili su un fenomeno, quello della violenza di genere, tanto preoccupante quanto nascosto perché spesso consumato nel silenzio delle mura domestiche” spiega Gabriella Recchiuti, Presidente del Consiglio Comunale “per questo è dovere delle istituzioni promuovere un modello di relazione sana, dove la parola amore non vada mai a braccetto con la parola violenza. Occorre parlare e confrontarsi sul fenomeno per alzare la soglia di attenzione e di vigilanza della città ed è altrettanto importante onorare la memoria delle vittime di femminicidio, come la dottoressa Ester Pasqualoni, nostra concittadina, medico, madre di due figli, uccisa nell’estate del 2017. Con questo spirito e con questi sentimenti abbiamo organizzato questo percorso di riflessione, reso possibile dalla collaborazione di studenti e docenti e delle associazioni del territorio che voglio ringraziare sin da ora per la disponibilità e l’impegno dimostrato sul tema”.