L’indifferenza, quel male oscuro che fa molti più danni perché on si ha il coraggio di scendere in campo e prendere una posizione a difesa dei più deboli, di chi subisce soprusi, delle donne maltrattate, che subiscono violenza.
“Non violenza, violenza” il tema del secondo appuntamento all’Istituto Moretti di Roseto nell’ambito del Premio Borsellino. Si è parlato di stalking, di violenza sui minori e sulle donne, in occasione della presentazione del libro scritto dall’avvocato Nicodemo Gentile, che ha trattato casi importanti a livello nazionale di violenze subite.
“Laggiù tra il ferro, storie di vita, storie di reclusi” il titolo che ha dato l’autore al suo libro, un concentrato di racconti importanti, di testimonianze che arrivano dalle carceri che non devono essere considerati delle discariche dove confinare soggetti che hanno sbagliato. Tutti sbagliano, ma tutti hanno sempre una seconda possibilità per ripartire. Sbaglia anche chi resta indifferente dinanzi ad episodi di violenza, che non racconta, che non prende le difese di chi le subisce.
Oltre all’autore del libro, presente anche l’avvocato Federica Benguardato, anche lei impegnata sotto l’aspetto sociale contro fenomeni di violenza. La loro presenza all’Istituto Moretti e in molte altre scuole superiori ha il compito di far passare un messaggio: mai restare indifferenti. Perché chi è indifferente è complice, come è emerso in occasione del primo appuntamento del Premio Borsellino tenuto a battesimo da Flavio Insinna.
Molto partecipata la presenza degli studenti che hanno ascoltato anche con molto interesse l’intervento iniziale di Leo Nodari, il fondatore del Premio Borsellino il quale ha esortato i ragazzi a tenere conto soprattutto di ciò che dicevano sempre Madre Teresa di Calcutta, Martin Luther King, gli intellettuali ebrei che erano nei campi di concentramento: non avevano paura dei loro nemici ma di chi pur sapendo non facesse nulla perché tutto ciò non accadesse.
Iniziative come quelle del Premio Borsellino hanno il compito di scuotere le coscienze e di aprire gli occhi alle nuove generazioni. La dirigente scolastica del Moretti, la professoressa Sabrina Del Gaone sa che queste iniziative contano tanto “perché sono fondamentali per la formazione dei ragazzi, sono una linfa vitale al di là di ciò che raccolgono nell’aula”.