Musica medievale in primo piano. Da venerdì 26 a domenica 28 agosto la città di Teramo tributerà, nel sesto centenario della scomparsa, un omaggio al teramano Antonio di Berardo di Andrea detto Zàcara, tra le figure più rilevanti della musica europea fra Tre e Quattrocento. A idearlo i musicologi Carla Ortolani e Francesco Zimei, presidente e direttore editoriale dell’Istituto Abruzzese di Storia Musicale, attraverso un festival internazionale, dal titolo “Zàcara Triduum”, realizzato con il Contributo del Consiglio Regionale dell’Abruzzo e della Fondazione Tercas, il patrocinio del Comune di Teramo, della Provincia di Teramo e della Diocesi di Teramo-Atri e la collaborazione dell’Università di Teramo, della Società dei Concerti “Primo Riccitelli”, dell’Istituto Musicale “Braga”.
La manifestazione prevede una serie di appuntamenti, con laboratori mattutini di musica medievale nell’Auditorium di Santa Maria Bitetto nelle giornate di venerdì e sabato, delle conversazioni che studiosi di fama nel campo della musica, ma anche della storia dell’arte e della medicina, terranno nei pomeriggi a Palazzo Melatini (per l’occasione aperto alle visite), alla Corte interna della Biblioteca “Dèlfico” e all’Auditorium Santa Maria a Bitetto e la mostra “Botteghe sonore” nella sala espositiva comunale di Via Nicola Palma, con una rassegna di costruttori di strumenti storici.
Ma gli appuntamenti più importanti saranno i tre concerti a ingresso gratuito affidati a celebri gruppi di musica medievale. Inaugurerà l’Ensemble Micrologus di Assisi, la più celebre tra le formazioni italiane specializzate in questo repertorio, con una serata monografica su Zàcara, “Dime Fortuna”, in programma nella chiesa di San Domenico alle 21. Il giorno dopo, stessa ora stesso luogo, sarà la volta del tedesco Ensemble Leones diretto da Marc Lewon, con un’antologia di musica sacra e devozionale di Zàcara e dei suoi colleghi legata al Concilio di Costanza. La domenica, invece, in Cattedrale alle 10,30, l’Ensemble Currentes di Bergen (Norvegia) prenderà parte alla Messa, celebrata dal vescovo Mons. Michele Seccia, cantandone la liturgia sulla base del repertorio di quei tempi.