Pineto. “Se una verità emerge dai dati diffusi da Goletta Verde, a proposito dei prelievi effettuati nei giorni scorsi sulla costa teramana, è che l’Area Marina Protetta svolge una funzione essenziale per la vita e la salvaguardia della biodiversità sulle nostre coste”.
Lo ha scritta in una nota l’Area Marina Protetta, spiegando che “l’ottima qualità dell’acqua registrata all’interno dell’Area Marina protetta certificano, se ancora ce ne fosse il bisogno, che là dove i fondali sono lasciati indisturbati, possono offrire il meglio della loro capacità filtratrice grazie agli organismi, piante e animali, che vivono immersi nella sabbia o sulla superficie del fondo protetti dal parco marino. Un ruolo che il più delle volte sfugge ai meno attenti o che non viene sottolineato abbastanza. Un altro lavoro “oscuro” svolto in questi ultimi periodi dall’AMP e collegato ai dati poco lusinghieri rilevati da Goletta Verde sulle foci dei fossi e dei fiumi, è proprio quello della prevenzione. L’Area Marina Protetta per quest’area settentrionale della costa abruzzese è l’unica novità degna di nota. Il lavoro che si sta svolgendo cercando di coinvolgere gli enti competenti per la salvaguardia della qualità dell’acqua dei fiumi è la vera novità. Da un lato si lavora per reperire risorse volte al miglioramento dei grandi impianti di depurazione sul Fiume Vomano e su Piomba-Saline, corsi d’acqua che anche se distanti dall’Area marina Protetta contribuiscono non poco alla alterazione delle acque marine dell’area, dall’altra si lavoro con il Contratto di Fiume del Cerrano per migliorare la situazione dei corsi d’acqua minori Calvano e Cerrano e dei fossi intermedi Foggetta e Concio”.
Per l’AMP del Cerrano “ciò che bisogna comunque ripetere è che dai dati ARTA (Agenzia Regionale Tutela Ambiente), l’organismo deputato a certificare le acque di balneazione dal Ministero della Salute, i litorali di Pineto e Silvi restano interamente balneabili con i parametri di inquinanti centinaia di volte più in basso rispetto ai limiti. Altro particolare di non poca importanza è quello della data dei rilievi di Legambiente effettuati il 25 luglio, cioè 7giorni dopo l’alluvione. L’ARTA ha effettuato altri prelievi alcuni giorni fa i cui risultati saranno resi noti a giorni. Tutto ciò per correttezza di informazione e per evitare inutili allarmismi che vanno a danneggiare il lavoro di operatori turistici e di chi si impegna quotidianamente nella cura delle coste. Ciò che l’AMP si augura, quindi, à che la cultura della salvaguardia e del rispetto si allarghi sempre più, ribadendo che solo comportamenti individuali corretti ( a tutti i livelli) possono dare i risultati voluti. Ognuno di noi, in qualsiasi ruolo si trovi impegnato, può adottare questi comportamenti”, conclude.