La storia dei due imprenditori di Tortoreto Piero e Sabatino Faraone diventa un libro.
In Italia, per circa quattro decenni, a prevalere è stata la convinzione che tutto fosse raggiungibile senza troppi sforzi. I genitori hanno soddisfatto pressocché ogni bisogno, lo Stato ha elargito posti di lavoro e nutrito clientele, sperperando le risorse. Ma l’avversa congiuntura internazionale era dietro l’angolo, e… E ora a pagarne le spese sono i meno equipaggiati. Bombardati di negatività, sperimentano gli effetti della stagnazione e del ripiegamento. Ma quanto rischiano di diventarne conniventi? […]
Paradossalmente, i loro nonni, i loro genitori – gli stessi che hanno generato il deserto che oggi devono attraversare – sono anche il modello a cui guardare per migliorare il loro presente e per provare ad agganciare il futuro. […]
Hanno fatto meno fatica quelli venuti su nel secondo dopoguerra, che hanno investito su
ciò che avevano – se stessi – e puntato a migliorare le loro condizioni di partenza?».
Questo il punto di partenza attorno al quale si snoda la storia dei Faraone, protagonisti del racconto storico-biografico Il potere della fame. I Faraone, dalla tradizione contadina all’innovazione industriale (Idrovolante edizioni), scritto dalla giornalista Rosalinda Cappello. Sabatino e Piero Faraone sono due fratelli imprenditori abruzzesi di Tortoreto, di origine contadina, artefici della costruzione, in quarant’anni, di un gruppo vitale in grado di affrontare con solidità la crisi economica. Un risultato reso possibile dalla capacità di confrontarsi con la realtà che cambia, di innovarsi e di guardare al mercato estero, pur mantenendo uno stretto legame con il territorio e con i valori ereditati dalla tradizione rurale, tra cui il senso del sacrificio e la condivisione di fatiche e frutti.
Figura centrale nella loro formazione è la prozia cieca Annantonia, sorella del loro nonno adottivo. Una donna nata alla fine dell’Ottocento che, nonostante i suoi mezzi culturali limitati, ha saputo plasmare i nipoti e incoraggiarli a migliorare la loro condizione e a riconoscere e seguire i loro talenti.
In uno schema narrativo che passa dal presente al passato per tornare di nuovo al presente, il libro racconta quel mondo antico, attraverso gli aneddoti della famiglia protagonista, la sua progressiva trasformazione, di pari passo con quella dell’Italia, l’incontro con la modernità, il delinearsi di una nuova identità e il consolidarsi di una struttura imprenditoriale di successo, grazie a una gestione illuminata, in grado di produrre Made in Italy di qualità e lavoro anche in una congiuntura difficile.
Perché il potere della fame? Perché i due fratelli sono convinti che la “fame” sia il vero carburante per andare oltre il disfattismo inerte. Anche per questo ritengono che gli imprenditori di domani nasceranno tra chi, oggi, attraversa il Mediterraneo sulle carrette del mare, rischiando l’unica cosa che è rimasta loro: la vita.
Come fu per diversi dei nostri emigranti e com’è stato anche per la famiglia di albanesi a cui i Faraone diedero lavoro nei primi anni Novanta.