Pescara. Pescara è una città sospesa sul mare e tra due anime, legate ai suoi due concittadini più illustri: Gabriele D’Annunzio ed Ennio Flaiano. Lo racconta il doc “Pescara, l’estate infinita” di Giuseppe Sansonna in onda domani alle 22.10 su Rai5.
Il grande immaginifico, il Poeta Guerriero, l’esteta armato, aveva cantato la sua città nel realismo magico delle novelle da Pescara. L’altra anima pescarese è l’ironia sorniona e cinica di Ennio Flaiano, nato a poche decine di metri da casa D’Annunzio, a quasi cinquant’anni di distanza. Da bambino, guardava la vecchia madre del Vate struggersi di malinconia per il figlio lontano. Lontanissimo dalla retorica dannunziana, Flaiano ha raccontato la provincia balneare e vitellona della sua città, riversandola nel mondo onirico di Fellini.
Alcuni pescaresi, tra ironia, imprenditoria e vocazione all’impresa spettacolare, hanno fatto rivivere il mito di D’Annunzio in pieni anni Ottanta. Gente che si buttava a mare con la motocicletta, a Capodanno, come Eriberto Mastromattei, compianto re della balneazione pescarese. O come Gino Pilota, socio di Benetton, intimo di Ayrton Senna, a cui aveva fatto conoscere e amare Pescara. E c’è poi la Pescara campione d’Europa di pallanuoto, con l’asso spagnolo Estiarte, quella del calcio champagne di Galeone prima e di Zeman poi, e quella vitalissima e notturna degli anni Settanta, con i suoi calciatori talentuosi e nottambuli, come Giorgio Repetto. O come Marco Masoni, talentaccio dal ginocchio friabile, che secondo alcuni ispirò ad Andrea Pazienza la fisicità del suo personaggio più celebre: Andrea Zanardi. Nella vita Masoni assomigliava più a Pentothal, tra passione politica, chitarra blues e fughe hippie alle Barbados, nauseato dal conformismo del calcio italiano.