Pescara ricorda i 150 anni dalla nascita di Basilio Cascella

Basilio_CascellaPescara. Un nome a Pescara che tutti conoscono: Basilio Cascella, capostipite di una delle famiglie più prestigiose della cultura di fine ‘800 che ha segnato con elementi importanti la cultura del paese con iniziative fondamentali. E domani, sabato 2 ottobre, il capoluogo adriatico celebrerà i 150 anni della nascita di questo suo figlio illustre.

Basilio, un uomo sempre attento alla famiglia, l’inventore della ‘fabbrica Cascella’ che oggi conta 5 generazioni, con la volontà espressa di creare la bottega rifacendosi alla maniera storica italiana delle botteghe dell’arte”. Lo ha ricordato il Presidente del Consiglio comunale Licio Di Biase nel corso della conferenza stampa odierna convocata per rievocare la ricorrenza, alla presenza anche dell’assessore alla Cultura Elena Seller e del pronipote di Basilio, Tommaso Cascella, figlio di Pietro Cascella e nipote di Tommaso (quest’ultimo figlio di Basilio e fratello di Michele). “Pescara – ha detto l’assessore Seller – ha continuato a coltivare l’officina Cascella nel suo Museo, ammirando la poliedricità grafica, pittorica dell’artista, la sua capacità di ritrarre in maniera estremamente realistica”.
“Basilio Cascella è stato un punto di riferimento per tutta la famiglia ed è importante e significativo che la sua nascita cada nella ricorrenza dei 150 anni dell’Unità d’Italia – ha raccontato lo stesso Tommaso Cascella -. Ricordo alcuni episodi che vengono tramandati in famiglia, come quando con l’Italia appena unita, Garibaldi venne a Pescara e Basilio che era solo un bambinello doveva portare i fiori all’eroe che, prendendo l’omaggio, si chinò e gli disse qualcosa all’orecchio. Non appena Garibaldi si allontanò il paese si ritrovò attorno a quel bambino per sapere cosa l’eroe dell’unità d’Italia gli avesse sussurrato e Basilio riferì ‘Mi ha detto: odia i preti’, il Basilio che fu anche deputato socialista con grandi idee innovative”.

Pescara ci tiene a ricordare un uomo per cui l’arte  era esercizio di puro divertimento, dedito all’arte per l’arte, un uomo che ha saputo instradare una famiglia nell’arte e diventando manager dei propri figli.

Monica Coletti

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