Pescara. “Controtempo. L’Italia nella crisi mondiale”, è questo il titolo del nuovo libro del professor Salvatore Rossi, Direttore centrale della Banca d’Italia per la Ricerca Economica e le Relazioni internazionali, presentato presso l’Auditorium “Leonardo Petruzzi” di Pescara.
Un lungo ed interessante dibattito, introdotto dal consigliere regionale Silvio Paolucci, che ha accompagnato la presentazione del libro, che con chiarezza ed estrema professionalità indaga sull’attuale situazione economica del nostro Paese alla prese con la recente crisi mondiale. Un testo che unisce alla documentazione analitica dei dati una ricerca storico/politica sulle cause che hanno trascinato l’Italia tra i Paesi occidentali più colpiti dalla regressione economica.
Il “controtempo” dell’Italia, secondo il professor Rossi, è la costante che divide la stessa dagli altri Paesi dell’Unione Europea nell’affrontare per tempo e con adeguatezza le problematiche legate allo sviluppo economico e sociale dello stato. Un compromettente immobilismo quello dell’Italia che “sembra aver inceppato il proprio motore economico ormai da un vent’ennio a questa parte. Siamo nettamente in controtempo con gli altri paesi Occidentali che oggi soffrono meno la crisi rispetto alla nostra economia”. Il libro è strutturato proprio per capire il perché di questo “controtempo economico” ed individua almeno due cause principali dietro la crisi del nostro sistema produttivo: la prima è l’inadeguatezza del sistema giuridico che il professor Rossi definisce “ostacolante, perché afflitto da un assetto antimoderno, che non risponde alle esigenze attuali del Paese”; la seconda è legata al lavoro dei sindacati accusati di anacronismo nel loro impegno in difesa del lavoratore.
A tal proposito si è acceso il dibattito con la pronta risposta dei segretari generali UIL e CGIL, rispettivamente Roberto Campo e Gianni Di Cesare che, alla luce della loro esperienza di rappresentanza, sono intervenuti a proposito del ruolo che i sindacati giocano in questa crisi che ha coinvolto bruscamente l’Italia.