I vincitori del Sulmonacinema Film Festival

sulmfestivalSulmona. Si è conclusa questa sera con grande successo di pubblico la XXVIII edizione del Sulmonacinema Film Festival diretto da Roberto Silvestri e il suo équipe. Organizzato dall’Associazione Sulmonacinema che dal 18 dicembre 2009 ha preso in gestione la stessa sala del Nuovo Cinema Pacifico per non farla cadere vittima della chiusura forzata imposta ormai a tante sale nei centri storici delle città italiane, ha posto al centro dei temi discussi durante il festival un incontro internazionale sulla Metamorfosi delle sale cinematografiche. Dove si è detto che per sopravvivere una sala deve diversificarsi il più possibile dal circuito commerciale tradizionale, proponendo altre attività culturali alternative, multidisciplinari e ludiche (dai concerti di musica, spettacoli teatrali, performance agli spazi bar e di internet come è già stato fatto nel corso di questo primo anno di gestione), oltreché inserirsi negli avanzati circuiti di innovazioni tecnologiche (dove il problema più grosso è riuscire a stare dentro nei cambiamenti veloci e stare al passo della ricerca audio-visiva sul piano tecnico e artistico).

Tra i dieci film in concorso la giuria presieduta da Pippo Delbono e composta da studenti e diplomati al DAMS di Bologna, SNC di Roma, Accademia dell’Immagine dell’Aquila, Università “La Sapienza” di Roma, Università di Pescara, ha assegnato i seguenti premi che consistono nella statuetta dell’Ovidio d’argento.

Ha vinto il Gran Premio del Festival, l’Ovidio d’argento per il miglior film, Le quattro volte di Michelangelo Frammartino: “l’arte cinematografica diviene poetica rappresentazione della prosa di una quotidianità rurale, attraverso una ‘galleria di quadri/immagine’ di intensa e curata essenzialità. Lo sguardo sincero del regista non cerca mai di sedurre lo spettatore, tuttavia riesce a emozionarlo con sobrietà stilistica mostrando tutte le fasi del ciclo vitale: nascita, morte e divenire. Il tempo reale diviene poesia cinematografica”.
Il film è girato in un paese calabrese in collina da cui si scorge il Mar Ionio in lontananza: attraversa le tradizioni dimenticate di un luogo senza tempo. e riflette sui cicli della vita e della natura.

L’Ovidio d’argento per la miglior regia va a Tunnel Vision di Stefano Odoardi: “Regia rigorosamente espressiva capace di uno sguardo introspettivo, raffinato ed evocativo di immagini iconografiche di una realtà negata ma sublimata nella rappresentazione filmica”.
Cinquanta minuti per narrare un episodio sconvolgente nella vita di Mira che lavora come falconiera in una discarica e ha la responsabilità di prendersi cura degli inconvenienti causati dai gabbiani. Quando si scopre il corpo di un bambino appena nato, Mira ne deve sapere qualcosa… Quasi un horror metafisico.

Per la miglior interpretazione femminile va Luisa Cavalieri nel film Ad Ogni costo del Collettivo Amanda Flor: “Viscerale e incisiva nell’incarnare un personaggio di estremo impatto emotivo, Luisa Cavalieri oscilla tra personaggio e una sua verità, inserita armonicamente in un cast organico di non-attori attori che richiamano i moduli interpretativi neorealistici”.
Il film racconta la storia di Gennarino, un padre disperato: vive in una roulotte abbandonata nella periferia di Roma. Vuole riavere a tutti i costi suo figlio Pasqualino, che gli è stato tolto dagli assistenti sociali …

Per la miglior  interpretazione maschile va ad Ascanio Celestini, attore e regista di La pecora nera, “per aver offerto un’intensa intimistica interpretazione in prima persona di un personaggio in armonia con l’idea del film. Mantenendo intatta la propria maschera, Celestini svela con lucidità il volto autentico della follia”.

Una menzione speciale infine a L’uomo fiammifero di Marco Chiarini, “per la brillante creatività stilistica nell’uso del linguaggio cinematografico “giocato” con lo spettatore per raccontare una favola anche per adulti”.
Il film è la storia di un bambino di undici anni, Simone, costretto a passare l’estate in un piccolo paese sotto l’occhio feroce del padre. Evadere dalla noia diventerà per Simone una questione di vita o di morte.

Inoltre è stato assegnato il Premio Soundtrack – Miglior colonna sonora. La giuria composta da Pippo Delbono, Sergio G. Lacavalla  e Gabrielle Lucantonio, curatrice della sezione Soundtrack, l’ha assegnato a ad Enrico Melozzi per L’uomo fiammifero. “Perché è stata realizzata con tecniche e generi musicali vari, testimoni di una ricerca musicale necessaria per accompagnare le emozioni del film”.
Una menzione speciale va a Alex Alessandroni jr per la colonna sonora di  The Wrong Hands di Amedeo D’Adamo, “per l’uso efficiente della musica country in un contesto di rivolta urbana”.

 

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