L’Aquila. Un centro storico pieno di colori ed emozioni per la lunga maratona del Teatro Stabile d’Abruzzo, che animerà il cuore pulsante della città di L’Aquila, e il Ridotto del Teatro Comunale, venerdì 17 luglio, nell’ambito della quarta edizione de I Cantieri dell’Immaginario. Una scelta di intervento che vuole mostrare come l’Ente Teatrale Regionale sostiene e valorizza eccellenze e talenti e opera una continua ricaduta, anche a livello economico, sul territorio.
Si parte alle ore 17.30, ed in seguito alle 19.30 e alle 21.30, con CANTIERI ANIMATI, una produzione del TSA con Trio 99 (Alessandro Tarquini Violino, Francesco Tarquini Chitarra, Diego Sebastiani Fisarmonica), Giulio Votta, Boubacar Diarra, Cecilia Cruciani, Silvia Di Gregorio. Musicisti, trampolieri, clown e una Principessa dei Mandorli per animare con musica, gag e poesia gli intermezzi degli spettacoli.
Subito dopo, alle ore 18.00, ZUGZWANG, una produzione TSA, in collaborazione con Artisti Aquilani e crowdfunding, drammaturgia Barbara Innamorati, regia Simone Morosi, con Cecilia Cruciani, Cristiana Alfonsetti, Giulio Votta.
Per tutti arriva, prima o poi, quel momento in cui non si può più rimandare ed è necessario compiere una scelta ed essere consapevoli che potrebbe condurre su una strada fatale. Ma, volendo provare a considerare un altro punto di vista, è preferibile accettare il rischio di perdere piuttosto che restare fermi nella sterile attesa di una inevitabile fine dei giochi. Scegliere piuttosto che subire passivamente le scelte altrui. Zugzwang è un progetto nato intorno a queste riflessioni, alla rinnovata volontà di esserci e di continuare a scegliere. Ancora una volta, testardamente. Zugzwang è uno spettacolo che parla di Vita e porta in scena la Morte: in un teatro, dove costantemente si rinnova la sfida alla sopravvivenza, dove i ruoli non sono mai ben definiti e nessuno può essere solo il custode o solo la prima attrice, si va avanti confrontandosi quotidianamente con la vita reale, quella forse banale fatta di conti da pagare e giornali da sfogliare.
Si prosegue, all’insegna del sorriso, alle ore 20.00, con MILANI & DE SANTIS SHOW, una produzione TSA di e con Danilo De Santis e Francesca Dilani. Milani&Desantis mettono in scena uno spettacolo dove fatti e personaggi non sono assolutamente casuali. Una donna in preda a sbalzi ormonali derivanti da una tanto esasperatamente desiderata maternità, come si rapporterà con il proprio partner? Com’è cambiato il modo di approcciare le ragazze dopo Facebook? Una coppia dopo più di 40 anni di matrimonio ha ancora da raccontarsi qualcosa? La passione dopo quanto tempo svanisce? Come reagisce una donna quando il proprio partner scopre di essere stato tradito? E, a situazione invertita, lui come si comporterebbe? Non mancheranno inoltre i cubisti Jason e Jenny e la parodia Avoyammisteri che il duo ha portato a COLORADO su Italia 1.
Chiuderà la serata un evento da non perdere, sempre al Ridotto Teatro Comunale, alle ore 22.00, MOZ.ART fabbrica di leggende, una produzione TSA, di Vittorio Cielo, regia Ennio Coltorti con Ennio Coltorti, e musiche eseguite dal vivo da Antonio Di Pofi e Monica Berni
Lo spettacolo ci proporrà una nuova prospettiva su quello che crediamo di sapere su Mozart. Davvero Mozart è morto povero e in disgrazia, ucciso dall’inestinguibile invidia del “mediocre” compositore di corte Salieri?
Moz.Art Fabbrica di leggende, pungente, satirico e irriverente, cerca di portare alla luce con i linguaggi dell’arte la realtà dei fatti, ricostruiti attraverso documenti storici e filologici. Ennio Coltorti è in scena nei panni di Antonio Salieri, musicista e compositore dotato di eccezionale talento e ottimo insegnante, il cui nome è legato alla presunta rivalità con Amadeus. Il musicista veronese nel mito romantico originato da Puskin, è stato accusato oltre che di plagio, perfino di aver causato la morte del compositore salisburghese. Questa leggenda mai dimostrata storicamente e tuttavia continuamente riproposta, da Peter Shaffer nel dramma Amadeus del 1979 e poi dal regista Miloš Forman nel film omonimo, viene smontata e ricostruita durante il monologo, dal musicista Salieri.