Casoli. Il Festival Dannunziano si sposta dal Castello Ducale in piazza Umberto I per il gran finale con David Riondino. Giovedì 9 agosto alle ore 21 l’artista toscano presenterà “Il trombettiere” (Magazzini Salani Edizioni) con Roberto Melchiorre, introduzione musicale del Maestro Vincenzo Pantalone.
Impreziosito dalle tavole di Milo Manara – con una nota di Stefano Bollani e una postfazione di Massimo Donà – “Il trombettiere” è la storia quasi vera di Giovanni Martini e della sua fuga rocambolesca che lo porta a unirsi a Garibaldi e ai Mille nel 1860. Attraversa l’oceano per sottrarsi a una condanna, si arruola nel Settimo Cavalleggeri del generale Custer e scappa dalla tragedia che si consuma a Little Big Horn. Infine eccolo a Cuba, di nuovo al centro della battaglia, e poi a Nuova York nel 1922. Compagna instancabile e fedele, la sua tromba, intorno alla quale – e attraverso la quale – Riondino e Manara ricostruiscono uno scenario caleidoscopico, perfino “etnografico”, fatto di suoni, umori, colori, in cui si intreccia la musica popolare di paesi e continenti diversi, quel melting pot di primo Novecento che ha portato alla nascita del jazz. Accanto alle “decime” di David Riondino, Milo Manara raffigura i volti, il clima e le passioni. E come in un “infinito smarrimento”, parole e immagini evocano ciò che va oltre il racconto.
“Il trombettiere” è un viaggio attraverso l’emigrazione nel filo conduttore della musica, un’indagine sui “bisnonni del jazz” incarnata da Martini, quasi un milite ignoto della musica, il simbolo della nostra sensibilità contemporanea che mischia ritmi, melodie, tradizioni, che contamina.
Sabato 11 agosto alle ore 21 evento fuori programma al Castello Ducale: concerto en plein air del pianista ucraino Alexander Romanovsky.