Cooperazione culturale: accordo tra l’Università di Teramo e il Museo di Belle Arti di Mosca

Teramo. La Facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università di Teramo ha siglato una convenzione di cooperazione culturale con il Museo Statale di Belle Arti A.S. Pushkin di Mosca, importante istituzione culturale russa con una forte vocazione didattica e un saldo legame con l’Università di Mosca.

«La Facoltà – ha spiegato il preside Christian Corsi – sosterrà il museo russo nella valorizzazione e nella comunicazione in Italia delle sue attività e della sua prestigiosa collezione d’arte, che include dipinti di grandi artisti come Simone Martini, Sandro Botticelli, Tiziano, Guido Reni e Tiepolo. La convenzione prevede, inoltre, seminari, conferenze, pubblicazioni e la possibilità per gli studenti della Facoltà di svolgere tirocini a Mosca».

«Per una fortunata coincidenza – ha aggiunto – l’accordo è stato siglato nell’anno incrociato dei musei tra Italia e Russia, nell’ambito del quale si stanno organizzando importanti iniziative come le mostre L’arte del Medioevo. Capolavori della Galleria Nazionale dell’Umbria all’Hermitage di San Pietroburgo, e Vita a Mosca di Giambattista Tiepolo e suo figlio Giandomenico, in corso al Museo Pushkin».

Inaugurato nel 1912, il Museo A.S. Pushkin si trova nel cuore della capitale russa, poco distante dal Cremlino. Include nel proprio percorso di visita una collezione di calchi delle maggiori sculture dell’arte classica e del Rinascimento italiano e una raccolta di pittura italiana, con oltre 500 dipinti dal Duecento al Novecento.

«Tecnologicamente all’avanguardia – ha precisato Luca Siracusano, docente della Facoltà di Scienze della comunicazione e referente dell’iniziativa – il Dipartimento di restauro del museo è impegnato in iniziative di respiro internazionale fra le quali il Donatello and Other Renaissance Masters Project, un progetto di cooperazione con il Bode Museum di Berlino, che coinvolgerà anche la Facoltà di Scienze della comunicazione nella divulgazione delle ricerche, dello stato di avanzamento e degli esiti».

Il progetto restituirà al pubblico e agli studiosi circa sessanta sculture, in massima parte del Medioevo e del Rinascimento italiano. Si tratta di opere delle raccolte dei musei di Berlino che, poco dopo lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, per ragioni di sicurezza, erano state nascoste nel quartiere di Friedrischshain, poi devastato da due incendi nel maggio del 1945. Per settant’anni si è creduto che fossero andate distrutte. Solo nel 2015 è stato rivelato che le sculture erano state trasferite in Unione Sovietica dall’Armata Rossa. È nato così il progetto di ricerca e restauro che ha già portato a termine nel 2018 il restauro del San Giovanni Battista di Donatello.

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