Civitella del Tronto, concerto per Ponzano: le riflessioni e i ringraziamenti del DS Carandini

Civitella del Tronto. Si è svolto, mercoledì scorso con strepitoso successo il concerto dell’orchestra “Pascoli” dell’IC Valenza A che sotto l’egida del DS Maurizio Primo Carandini ha suonato per il territorio di Ponzano di Civitella del Tronto, duramente colpito, due anni fa, da una frana che ha visto cambiare in pochi attimi la vita di tante persone.

La piccola chiesa di Ponzano, che ha ospitato i quaranta ragazzi dell’orchestra con i loro professori, è stata teatro di un evento che ha generato negli occhi di tutti i presenti stupore e meraviglia sia per la magistrale bravura degli allievi ma soprattutto per il significato di quei brani musicali che hanno rappresentato un legame molto forte di solidarietà, di stima e di affetto tra Valenza e il popolo di Ponzano.

“Grazie Ponzano, grazie Civitella del Tronto, grazie Favale. Sono io – ha spiegato il DS piemontese – che vi ringrazio perché inconsapevolmente mi avete fatto rivivere un pezzo di vita che la mia mamma mi ha sempre raccontato ma che non ho mai compreso a fondo. Avevo poco più di un anno quando la mia famiglia formata dai nonni, mamma, papà ed un fratello si è trovata in poco tempo a trasferirsi da una bellissima casa colonica a Tripoli, capitale della Libia con un mare stupendo, su un piroscafo diretti a Valenza: un viaggio interminabile e pieno di incognite ed incertezze. Un viaggio del tutto simile agli abitanti di Ponzano che hanno dovuto lasciare la propria casa a causa della frana”.

“La ‘frana’ della mia famiglia – aggiunge Carandini – è stata la storia e l’impossibilità di vivere e convivere a Tripoli, ex colonia italiana. E così, con i disagi del tempo, si era nel 1961, ci trovammo dopo un vero e proprio viaggio della speranza a Valenza, come in terra straniera. Ci sentivamo profughi a tutti gli effetti e non ci sentivamo a casa nostra. Poi, il tempo, ci ha aiutato a dimenticare e a lenire le sofferenze. Così, come d’incanto ho conosciuto tutti voi. La collega Laura D’Ambrosio, la maestra Maria Rosaria Manili, la piccola realtà di Favale, con i bimbi meravigliosi, spontanei e affettuosi; una scuola che sa accogliere, con delle maestre dedite ad un impegno costante e molto professionale nei confronti dei propri alunni; Cristina Di Pietro, Riccardo De Dominicis e Barbara D’Alessio, amministratori intelligenti, lungimiranti che hanno accolto le mie iniziative con entusiasmo e tanti altri. Volti e sguardi che mi aiutano a camminare con serenità verso il Mistero”.

“Con voi e grazie a voi ho compreso in un momento la sofferenza dei miei nonni e dei miei genitori che fino ad ora potevo solo intuire. Con la baldanza che mi contraddistingue mi sono messo al servizio di chi ha bisogno ed ho coinvolto amici che senza indugio mi hanno seguito. La mia mamma segue con commozione ed entusiasmo il mio agire con voi e per voi. Grazie amici miei, grazie per avermi aiutato a capire”. Così conlude le proprie riflessioni Carandini che ancora una volta ha generato abbracci, sorrisi, stupore e meraviglia.

 

 

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