Città Sant’Angelo. Per ricordare Mario Provino, la famiglia e l’università dell’Adriatico -Ecampus, con sede in Città Sant’Angelo, hanno istituito il Premio internazionale Mario Provino per le arti, la letteratura, la cultura.
A presiedere il premio è stato chiamato il critico d’arte e letterario Massimo Pasqualone. Questi sono i vincitori di questa prima edizione, la cui cerimonia di premiazione si è tenuta questa mattina, 30 dicembre, nell’aula magna dell’Università: Alberico Solimes, Angelo De Nicola, Elvira Venosi, Daniela Manelli Trionfi, Nicola D’Angelo, Antonietta Di Santo, Sofonia Palestini Sofonia, Paolo Francesco Fracassi, Flavio Tursini, Massimo Perna, Ercolina Delle Monache, Tiziano Aldo Tiberii, Claudio Cirinei, Stefano Giovannone, Orietta Spera, Nicola Granata, Rossella Caldarale, Elisabetta Grilli, Rosella Cardella, Fausto Roncone, Elio Lucente, Annamaria Di Lorenzo, Marilena Santomaggio, Giovanna Favoriti, Roberto Selvaggi, Salvatore Monopoli, Nicola Trosino, Alberto Amoroso, Matteo Giannese, Vera Barbonetti, Sara Leone, Cristina Spennati, Stefania Barile, Rosella Carloni, Carlo Masci, Paolo Colitti, Gianfranco De Massis, Alessandro Taddei, Alfonso Lovito, Angelo Raffaele Margiotta.
“È stata un’esperienza bellissima – ha commentato la figlia del compianto Mario Provino, Elisa – penso che perdere un genitore sia una delle cose più brutte della vita e non si è mai pronti. Poi onorarlo in questo modo come abbiamo fatto noi credo che sia la cosa più bella che si possa fare. Parlo a nome della sede di Città Sant’Angelo dell’Università Ecampus e a nome della mia famiglia, è stata un’emozione bellissima, penso che mio padre abbia gradito quello che abbiamo fatto per lui. L’iniziativa è nata in maniera molto semplice: conosco il professor Pasqualone, ci siamo parlati e abbiamo pensato di organizzare un Premio da dedicare a mio padre che è morto a causa del Coronavirus. Ci siamo consultati in famiglia ed abbiamo pensato che era la cosa più bella da fare e l’abbiamo fatta per lui. Abbiamo pensato anche ad un altro Premio, non solo sotto forma di targhetta ma anche economico, nel quale premieremo delle persone che rispondono a determinate caratteristiche che dobbiamo ancora individuare. Di questa cosa sono molto orgogliosa e molto contenta”.
“Sicuramente una bella mattinata – ha sottolineato Paolo Colitti dell’università dell’Adriatico-Ecampus – importante perché c’è stato un coacervo di persone che si occupa di cultura e di arte da tutte le parti del centro Italia e anche dal nord. Io sono molto felice di aver partecipato a questo discorso, a parte il mio personale onore perché questo Premio è intitolato a qualcuno che è mio amico e la cosa è ancora più importante per me. Ma questo è l’inizio di qualcosa che deve durare nel tempo, deve crescere e nel futuro, come abbiamo già annunciato, saremo vicini ai giovani che si avvicinano alla cultura e all’arte per aiutarli sia da un punto di vista della qualità e anche della quantità in realtà perché questi giovani vanno aiutati. Bisogna far crescere l’arte e la cultura e i giovani sono il futuro e stamattina c’è stato un inizio. Il connubio tra giovani e cultura è fondamentale perché è il futuro, le persone affermate danno peso e forza alla cultura, ma se poi non c’è l’emergenza giovane la cosa è fine a se stessa, se non avviciniamo i ragazzi sempre di più all’arte e alla cultura avremo un futuro diverso, sempre peggiore”.
“Sicuramente un’emozione – ha affermato il premiato Alessandro Taddei – sono molto grato e soprattutto riconoscente nei confronti della famiglia Provino e di chi ha voluto organizzare questo evento. Io credo che in Italia ad oggi, soprattutto per un giovane, vedere che esistono momenti come questo, personalità che si spendono nell’organizzare questa tipologia di manifestazioni culturali sia un segno di grande speranza per il futuro. Io studio Storia Romana e nel 2021 è un po’ una scommessa lanciarsi e fare questo, ma sono un’iniezione di speranza. Penso che nel nostro Paese, dei mille campanili, con un’identità territoriale fortissima, possa vivere solamente di cultura di cui si parla sempre. Ma bisogna far capire alle persone che la cultura porta anche indotto economico perché è un’attrazione turistica che possa essere paesaggistica, gastronomica, letteraria, un monumento, porta turisti che a loro volta portando indotto economico da fuori e da tutte le altre regioni. Quindi è veramente bello oggi essere qui. A volte dovremmo valorizzarci un po di più perché ci sono particolari aree d’Italia che forse questo lo hanno capito un po’ di più, altre invece hanno delle ricchezze naturali migliori di quelle presenti in altri posti, ma che sono da valorizzare, riempire di servizi e far sì che la gente sia invogliata a venire con tutto ciò che ci sta di contorno”.