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Chieti, chiude con il ricordo di Anton Giulio Majano la stagione di prosa del Marrucino

De Cesare: “Una festa per celebrare un grande cartellone e il ritorno del Premio dedicato al nostro regista del cuore”

Chieti. Si è conclusa con una serata magica alla Villa Comunale di Chieti la serata di gala intitolata “Romanzo Cinematografico”, con l’ideazione e la regia del maestro Davide Cavuti, direttore artistico della stagione teatrale del Marrucino. Un evento che ha chiuso la stagione della prosa in una Villa comunale di nuovo gremita dopo il concerto di Zarrillo di mercoledì scorso e aperta alla città, oltre che al foltissimo pubblico del pubblico del Teatro Marrucino, condotta dalla giornalista Mila Cantagallo, in presenza del sindaco Diego Ferrara, del vicesindaco e assessore alla Cultura, Paolo De Cesare e i vertici del Marrucino, con il Presidente Giustino Angeloni, il Cda e tutta la struttura della Deputazione teatrale. Durante la serata, a cui hanno partecipato anche gli attori Vanessa Gravina ed Edoardo Siravo e il pianista Paolo Di Sabatino, è stato annunciato il ritorno del Premio Internazionale dedicato al regista teatino Anton Giulio Majano, la cui vita diventerà presto anche un docufilm.

“Una stagione vincente quella che celebriamo – così il vice-sindaco e assessore alla cultura Paolo De Cesare – che ci invita a pensare al futuro in modo positivo e a un traguardo che ci impegniamo a concretizzare, qual è il ritorno del “Premio Internazionale Anton Giulio Majano”, con la direzione artistica del maestro Davide Cavuti, che girerà, in qualità di regista, un docufilm sulla vita e sulla straordinaria opera del regista teatino. Anton Giulio Majano, nato a Chieti il 5 luglio 1909, ha firmato dei veri e propri capolavori per la televisione italiana, tratti da romanzi e testi di grandi autori come “Capitan Fracassa” (1958), “La cittadella” (1964),“Tenente Sheridan: La donna di fiori” (1965), “La freccia nera” (1968-1969). Questo patrimonio, di cui ieri sera abbiamo potuto anche avere un assaggio, grazie a un ‘operazione di memoria gradita ed emozionante, non può restare in un cassetto, deve tornare alla città e sono certo che il Premio e il docufilm annunciato da Cavuti sulla vita del nostro illustre concittadino, siano un buon modo di alimentare il ricordo di quanto Chieti abbia dato alla televisione di ieri e anche di oggi, attraverso questo suo innegabile talento e di quanto abbia dato anche al teatro, con altri nomi che ci appartengono, come quello di Piero Di Iorio, attore indimenticabile, ricordato con nostalgia e affetto durante la bella serata di ieri”.