Una tradizione che si rinnova da 26 anni con la ricerca culturale dei canti di questua e dei riti legati al culto del santo protettore degli animali e dei contadini: gruppi folkloristici itineranti, musici e teatranti rievocheranno nella tre-giorni le tentazioni dell’Eremita e l’eterna lotta tra il bene e il male, con canti, balli, allegria e buona gastronomia per le vie del borgo, a partire dalle ore 18. A completare il programma la mostra dei caratteristici carri dipinti recanti l’effige del santo, la mostra fotografica allestita in Sala Consiliare e i caratteristici dolci della tradizione, “Li cillitte”, che si potranno degustare accompagnati da vino cotto e vini tipici locali.
L’evento, promosso dall’Associazione culturale ““Lu Sand’Andonje” con il patrocinio del Comune di Cermignano e del Consorzio Bim, è stato presentato questa mattina nella sala consiliare del Comune dal sindaco, Febo Di Berardo, insieme all’assessore alla Cultura, Lidia Sacripante, al presidente dell’associazione promotrice, Benito De Angelis, al vicepresidente del Bim, Gesidio Frale, e al consigliere delegato Elisa Marchiselli.
Gli organizzatori hanno sottolineato come “La manifestazione vuole conservare traccia e valore delle tradizioni locali, a partire dalla ricerca culturale su canti e tradizioni legati al culto di Sant’Antonio, e valorizzare la filiera artigianale di produzione degli uccelletti”.
Nella tre-giorni saranno proposti menù a base dei prodotti tipici della tradizione contadina. Stand al coperto per tutto il fine settimana dalle ore 18 alle 2 del mattino. In caso di maltempo la manifestazione sarà rinviata al fine settimana successivo.