Archi. È stata inaugurata nell’affascinante borgo di Archi “Radici”, la nuova mostra personale di pittura di Benedetta Luciani, giovane artista lancianese, già apprezzata per il suo linguaggio artistico originale.
“Radici nasce da un bellissimo incontro con Giuseppe Lannutti e Janiel Santos che sono i proprietari del frantoio in cui sta avvenendo la mia esposizione – ha spiegato l’artista Benedett Luciani – loro erano stati alla mia mostra a Lanciano, ci siamo riconosciuti e mi hanno proposto questa collaborazione che io sono stata felicissima di cogliere perché questo è un posto veramente emozionante, questo frantoio del 1600. Mi sono sentita molto ispirata da questa location e dalle loro anime. Il nome ‘Radici’ è stato ispirato da una mia opera che si chiama ‘Roots’, appunto radici in inglese, in cui ho utilizzato questa tecnica per dare proprio l’effetto delle radici. Si tratta di un’opera per me molto importante, quasi meditativa, che mi ha portata a radicarmi e a sentirmi di più con i piedi per terra perché, essendo un’artista, capita di stare con la testa fra le nuvole. Anche perché ho avuto una riscoperta del mio territorio, dell’Abruzzo, ma anche di tutta l’area della Val di Sangro. Ho visitato vari posti come Pietraferrazzana, Pennadomo, l’Oasi di Serranella, il Lago di Casoli che sono fonti di grandissima ispirazione per me in cui trovo benessere e serenità per poi potermi dedicare alla mia arte. Mi sento quindi a casa in questo posto, con la Costa dei Trabocchi anche il mare è oggetto della mia arte, dunque dalla montagna al mare mi sento parte di questa terra e la mostra si chiama ‘Radici’ proprio per questo”.
L’evento di Archi arriva dopo l’ampio consenso ottenuto lo scorso anno con la mostra personale “Stratosfere”: “‘Stratosfere’ e ‘Radici’ sono due titoli in contrapposizione perché uno è nel cielo e nell’universo e l’altro nella terra e riguarda un percorso di radicamento e maturazione dentro di me, infatti ci sono dei quadri nuovi dove ho sperimentato delle tecniche diverse come la foglia oro, ma anche tecniche miste: ho utilizzato pennarelli e acquerelli anche sulla tela, bombolette spray. Ho realizzato queste opere nuove e si vede che c’è stata un’evoluzione. Le nuove opere sono tre: ‘Liberi di volare’ che ho esposto anche a Roma che è un inno appunto alla libertà dopo questo periodo di chiusura, c’è il mare infuocato come se il sole fosse nell’acqua, non si sa se lo stesso sole stesse sorgendo o tramontando sta agli occhi dell’osservatore definirlo, poi ci sono dei gabbiani che volano e rappresentano colore, libertà, movimento ed energia. Gli altri due quadri sono ‘A un passo da te’ e ‘Tanti desideri’, una è un’opera molto emozionale e l’altra ha a che fare sempre con la libertà, ma c’è una bellissima aquila che sorvola una montagna ed un campo di fiori. Troviamo dunque la potenza dell’aquila che è un po’ il leone del cielo che sorveglia e che guida tutto ciò che sta al di sotto e tanti desideri rappresentati dai soffioni”.
A fare da sfondo lo storico Trappeto Lannutti, risalente al 1600 e tra i più antichi d’Abruzzo, magnifico esempio di archeologia industriale, particolarmente interessante per dimensioni e soluzioni tecniche adottate per la sua costruzione.
L’evento é inserito nel Programma “Archi Panoramica, viaggio nel territorio e contaminazione dal mondo” organizzato dal Comune di Archi. La mostra rimarrà aperta fino al 10 agosto.
“Siamo veramente molto soddisfatti e contenti di essere riusciti ad aprire questo spazio in occasione di Archi Panoramica – hanno affermato Giuseppe Lannutti e Janiel Santos, titolari dell’antico Trappeto Lannutti – stiamo parlando di un sito di archeologia industriale, un vecchio frantoio del 1600 che ha lavorato per circa tre secoli sino ai primi anni del ‘900, all’avvento dell’elettricità. In questa occasione ospiteremo una mostra di quadri di un’artista locale, Benedetta Luciani. Siamo davvero soddisfatti di riuscire ad aprire in queste giornate al pubblico e ad ospitare questo e molti altri eventi come mostre e manifestazioni. Siamo contenti di aver ristrutturato ogni parete, il mulino, dove prima non si poteva entrare, pian piano durante la pandemia siamo riusciti a sistemare il frantoio, è una grande realizzazione. Questo è il primo frantoio del paese, è ubicato proprio nel centro della piazza di Archi, in piazza Guglielmo Marconi, uno dei pochi rimasti conservati in Abruzzo. È possibile vedere ancora tutti i meccanismi di funzionamento e il tempo come scorreva molto più lentamente fino a 50/100 anni fa, era tutto mosso dalla trazione umana o con l’aiuto di un asino. Noi vogliamo valorizzare il territorio, ci occupiamo con la nostra associazione proprio di rigenerazione territoriale, di creazione di parchi, oasi, musei. Questo è uno dei musei gestiti dalla nostra associazione ed è anche la sua sede. Siamo contenti di aprire anche in occasione di Archi Panoramica in modo da permettere a tutte le persone che verranno a godere anche degli spettacoli di altri eventi della manifestazione di visitare anche questo spazio e questa mostra”.