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Sono ventuno le scene recitate dell’edizione 2014 del Presepe Vivente di Giulianova

Giulianova. L’Associazione Unica Stella e la Parrocchia di San Flaviano, ripropongono per la serata del 26 dicembre, la 19ª edizione del Presepe vivente di Giulianova. Quest’anno il numero delle scene sono 21, sette in più della passata edizione, con ingresso da Corso Garibaldi e per i residenti muniti di pass, in Via San Francesco-angolo Via Diaz (zona Chiesa di Sant’Antonio).

Le scene, con oltre 200 partecipanti, saranno dirette dal regista Domenico Canazza, con la seguente disposizione: LA VIA DELL’ORO (Corso Garibaldi) scena recitata; ORO SEGNO DI SAGGEZZA E IDOLATRIA (Giuseppe e il faraone) (Corso Garibaldi) scena recitata; ORO SEGNO DI SAGGEZZA E IDOLATRIA (Le divinità pagane e il vitello d’oro) (Corso Garibaldi) scena recitata; L’ORO VOLUTO DA DIO (L’Arca dell’Alleanza) (Corso Garibaldi) scena recitata; L’ORO VOLUTO DA DIO (Il candelabro a sette braccia) (Corso Garibaldi) scena recitata; IL DONO DELL’ORO (Via Castorani) secna recitata; LA VIA DELL’INCENSO (Via Cadorna) scena recitata; LA CAROVANA (Via Cadorna); IL DIO DEL SOLE (Via Cadorna); L’ALTARE DELL’INCENSO (Via della Rocca) scena recitata; IL LUOGO SANTO (Via della Rocca) scena recitata; IL DONO DELL’INCENSO (Piazza Dante) scena recitata; LA VIA DELLA MIRRA (Via Ciafardoni) scena recitata; IL MERCATO DELLE SPEZIE (Via Ciafardoni); LA MIRRA TRA RE E REGINE (L’unzione del re) (Piazza Caduti) scena recitata; LA MIRRA TRA RE E REGINE (La regina di Saba) (Piazza Caduti) scena recitata; IL BALSAMO DELL’ETERNITA’ (L’imbalsamazione) (Corso Garibaldi) scena recitata; IL BALSAMO DELL’ETERNITA’ (La profumazione dei defunti) (Corso Garibaldi) scena recitata; IL DONO DELLA MIRRA (Corso Garibaldi) scena recitata; IL TURBAMENTO DI ERODE (Piazza Buozzi) scena recitata; NELLA CASA (Piazza Buozzi) scena recitata.

Riconfermata anche quest’anno la diretta con gli studi di Radio Vaticana per parlare del Presepe e della città di Giulianova a cura del portavoce dell’Associazione, Walter De Berardinis

Sono ancora aperte le iscrizioni per partecipare gratuitamente alla manifestazione e per segnalare volti nuovi per impersonare Maria e Giuseppe. Per contattare l’organizzazione si può scrivere ai seguenti indirizzi:giulianova@presepevivente.net o/e presepeviventegiulianova@gmail.com

Di seguito la descrizione a cura del regista Domenico Canazza

LA VIA DELL’ORO
Oro, incenso e mirra, sono i tre doni che i Magi offrirono al neonato Re dei giudei. Nel prostrarsi davanti a Lui in adorazione, i Magi lo riconobbero come Uomo, Re e Dio. Essi gli offrirono oro perché è Re e il suo regno non avrebbe avuto mai fine, incenso perché è Dio, mirra perché egli doveva morire per il genere umano. Il viaggio che stiamo per affrontare ci porterà a Lui e scopriremo insieme il significato di questi doni. Un viaggio tra tesori, unguenti e fragranti profumi.
L’oro è il più magico dei metalli ed ha affascinato l’umanità nel corso della storia! Metallo raro, estratto dalla terra con un procedimento lungo e faticoso, è simbolo dello sforzo per raggiungere l’ultima ed intima verità delle cose. Resistente ad ogni aggressione, riflette ciò che è grande ed infinito, la divinità. È indice di forza per la sua durezza e di ricchezza per la sua rarità e pregevolezza! Segno di gloria terrena e celeste, per il suo inalterabile splendore richiama la simbologia del sole che per i cristiani è Gesù Cristo, Sole che sorge dall’ Oriente!
Il viaggio nella via dell’oro sta per iniziare…

ORO SEGNO DI SAGGEZZA E IDOLATRIA
L’oro nella storia biblica è stato simbolo di saggezza. Giuseppe figlio di Giacobbe e Rachele mentre era schiavo in Egitto seppe sfruttare il dono divino di interpretare i sogni e divenne un saggio governante. Proprio per queste sue capacità il Faraone diede a Giuseppe abiti eleganti, una catena d’oro e persino uno dei suoi anelli con l’insegna regale. Ma l’oro sarà anche simbolo di idolatria, poiché le divinità pagane erano ricoperte d’oro in segno di adorazione. Gli Israeliti nel deserto, mentre Mosè era sulla montagna, fusero tutto l’oro che possedevano e costruirono un vitello che adoravano come il dio che li aveva liberati dalla schiavitù in Egitto. Così facendo disobbedirono a ciò che il Signore aveva comandato ” Non avrai altro Dio all’infuori di me”. Il viaggio continua…

L’ORO VOLUTO DA DIO
Ammirate lo splendore dell’Arca dell’Alleanza rivestita tutta d ‘oro e riccamente decorata. Dio stesso ordinò a Mosè di costruirla come segno visibile della Sua presenza in mezzo al suo popolo e della nuova alleanza che aveva stretto con lui. Ordinò di costruirla tutta d ‘oro poiché avrebbe contenuto qualcosa di molto prezioso: le tavole della legge su cui erano stati scritti i dieci comandamenti che da quel momento in poi sarebbero stati l’unica legge che gli Israeliti avrebbero osservato! Ecco una luce rifulge davanti alla Tenda dell’Incontro dove era custodita l ‘Arca dell’Alleanza. È la Menorah, il candelabro a 7 braccia tutto d’oro su cui erano collocate sette lampade alimentate con olio puro, sempre accese davanti al Signore. Il candelabro che splende è il simbolo del Messia, dell’Unto di Dio che quando verrà sulla terra porterà la luce nelle tenebre! Il viaggio continua…

IL DONO DELL’ORO
Abbiamo percorso la via dell’oro! L ‘oro che, come avete potuto ammirare, ha da sempre affascinato l’umanità. Simbolo di forza, splendore, riservato alle divinità ? portato in dono dai Magi al Bambino Gesù, come simbolo di regalità perché Lui è il Re dei Re che ci rivela la sua natura divina e ci indica il suo Regno d ‘ amore. Il viaggio continua …

LA VIA DELL’ INCENSO?
Eccoci arrivati dinanzi allo scrigno dell’incenso. L’incenso è una resina odorosa che, bruciando, profuma l’aria, la purifica, la rende gradevole all’olfatto e…nei sacri riti, predispone lo spirito all’incontro con Dio. Anticamente l’incenso era così richiesto, e quindi prezioso, che i suoi ingredienti avevano un alto valore commerciale. I mercanti li portavano con lunghe carovane da paesi lontani percorrendo la leggendaria Via dell’Incenso, una rotta commerciale di oltre 2000 anni fa, lunga circa 2400 km che attraversava deserti e montagne che collegava l’estremità della Penisola arabica con il Mediterraneo. Già nell’ antico Egitto l’incenso veniva bruciato in segno di adorazione delle divinità, prima fra tutte il dio Sole, raffigurato con il volto di un rapace e un disco solare sulla testa. Era per gli egiziani il dio creatore e regnava sulla terra tra gli uomini e gli dèi.
Il viaggio nella via dell’incenso sta per iniziare …

L’ALTARE DELL’INCENSO
Dopo che il popolo d’Israele era fuggito dall’Egitto verso la terra promessa, Mosè riceve dal Signore, l’ordine di costruire un altare riservato all’incenso per il culto divino. L’altare ricoperto d’oro era costruito in legno d’acacia, munito di corni e di due anelli con le stanghe per trasportalo. Era posto davanti alla tenda dell’alleanza, che custodiva l’arca con le tavole della legge. Ogni sera ed ogni mattina il sacerdote bruciava su di esso l’incenso in onore del Signore, polvere preziosissima di onice e storace che diffondeva nell’aria un soave profumo. L’ebreo orante diceva “Salga la mia preghiera come incenso davanti a Te”. L’incenso, era un segno tipicamente sacrificale, bruciare una cosa preziosa con l’intenzione di offrirla a Dio.
Il viaggio continua…

IL LUOGO SANTO
Il Tempio era l’abitazione del Signore in mezzo al suo popolo, era il luogo dove l’uomo si presentava a Dio che, dall’alto della sua perfezione infinita, si chinava per incontrare ed ascoltare chi lo invocava. Venne costruito dal re Salomone a Gerusalemme, era costituito al suo interno da un vestibolo, una sala detta Santo e una stanza, senza finestre, detta Santo dei Santi. Ogni anno nella ricorrenza annuale dell’Espiazione, il sommo sacerdote, oltrepassava il velo del Tempio ed entrava con l’incensiere nel Santo dei Santi, per bruciarvi “due manciate di incenso odoroso polverizzato”, allora, una nube densa e profumata, avvolgeva ogni parte del luogo santissimo in cui era custodita l’Arca dell’Alleanza. Tutti coloro che partecipavano al culto divino, erano invitati ad effondere un gradevole profumo spirituale: “Ascoltate, figli santi…Come incenso spandete un buon profumo”.
Il viaggio continua…
IL DONO DELL’INCENSO
Avete percorso la seconda via, quella dell’incenso, il cui profumo ha elevato i nostri cuori a Dio. I Magi porteranno questa resina odorosa al Bambino, in cui intravedono il Dio più grande nell’amore! L’incenso, sarà dunque simbolo di “divinità’.
Il viaggio continua …con cuore profumato.

LA VIA DELLA MIRRA
La mirra, come l’incenso, è una gommaresina profumata che si ricava da alcune piante originarie dell’Africa orientale e della penisola arabica. Si presenta sotto forma di grani tondeggianti di colore rossastro con un lieve odore aromatico e un sapore amaro. La mirra fin dai tempi remoti fu usata come profumo ed era la più preziosa tra tutte le spezie. Era sempre presente nei mercati del Mediterraneo insieme alla cannella, alla noce moscata, al pepe, allo zenzero, ai chiodi di garofano, ai quali furono spesso attribuiti poteri divini tra cui quello di sconfiggere la morte. I greci vedevano nel fumo del loro abbruciamento il canale di comunicazione tra gli uomini e gli dei. Di fatto le spezie arrivavano in gran parte dall’estremo Oriente con lunghi percorsi a dorso di cammello attraverso la Persia; oppure con imbarcazioni dalle isole dell’Oceano Indiano fino alle coste orientali dell’Africa. Il viaggio nella via della mirra sta per iniziare …

LA MIRRA TRA RE E REGINE
In Israele il re riceveva l’unzione prima di assumere il regno. L’investitura regale era considerato un atto religioso e l’unzione veniva operata da un sacerdote o da un profeta. L ‘ingrediente principale di questo olio, era la mirra! L’olio, simbolo della forza divina che rende il re capace della funzione che gli è affidata, veniva versato sul capo dell’eletto. Il termine “unto” corrisponde al greco christòs. Con questo appellativo si indicavano i re d’Israele. Gesù stesso, sarà chiamato il Cristo, l’unto del Signore. La mirra, così preziosa, fu anche uno dei doni che la regina di Saba portò a Salomone, insieme ad oro e gemme di ogni genere. Giunta dinanzi al sovrano gli sottopone alcuni enigmi per mettere alla prova la sua saggezza. Rimasta rapita dall’intelligenza di Salomone la regina decide che da quel momento in poi non adorerà più il Sole come i suoi avi ma il Dio d ‘ Israele.

IL BALSAMO DELL’ETERNITA’
La mirra era una delle resine usate per l ‘imbalsamazione dei cadaveri, operazione largamente diffusa nell’antico Egitto, dove era eseguita mediante sostanze balsamiche. Gli Egizi ritenevano che la conservazione della salma potesse consentire allo spirito del defunto di tornarne in possesso in tempi successivi. I corpi venivano trattati con unguenti, poi avvolti in strati di tessuto anch’essi impregnati di oli e resine balsamiche. Le donne d’Israele ungevano allo stesso modo i corpi dei loro cari defunti prima di essere sepolti, con una mistura di aloe e mirra profumata.

IL DONO DELLA MIRRA
I Magi offrirono la preziosa mirra a Gesù, che secondo la tradizione simboleggia l’unzione di Cristo, o l’espiazione dei peccati tramite la sofferenza e la morte corporale. Con i loro preziosi doni, volsero lo sguardo al cielo e si misero in viaggio alla ricerca del Bambino.

IL TURBAMENTO DI ERODE
A Gerusalemme intanto si era sparsa la voce che alcuni saggi erano giunti da lontano seguendo una stella che li avrebbe condotti verso il neonato Re dei giudei. All’udire queste parole, il re Erode restò turbato. Riuniti tutti i sommi sacerdoti e gli scribi del popolo, s’informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Messia. Gli risposero: ” A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta”. Allora Erode sciolta l’assemblea si recò dai saggi e diede loro tutte le indicazioni secondo quanto riportato nelle scritture; ma non certo per compiere un atto di cortesia… il suo disegno era molto più malvagio.

NELLA CASA
Informati da Erode sul luogo esatto in cui doveva nascere il Messia, i Magi raggiunsero Betlemme. Ed ecco la stella che avevano visto in Oriente li precedeva, finché non andò a fermarsi sopra il luogo dove si trovava il Bambino. Al vedere la stella furono ripieni di straordinaria allegrezza. Entrati nella casa, videro il Bambino con Maria sua madre e si prostrarono davanti a lui in adorazione, poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono: oro, incenso e mirra.