Chieti. I prossimi venerdì 14 e domenica 16 novembre, al Teatro Marrucino di Chieti andrà in scena “Il Barbiere di Siviglia” con regia di Pier Francesco Pingitore, si tratta del secondo appuntamento della stagione lirica.
“Il Barbiere di Siviglia” (opera buffa in due atti con libretto di Cesare Sterbini e musiche di Gioacchino Rossini) ha come direttore Nicola Marasco, Pier Francesco Pingitore alla regia. Inoltre partecipala l’Orchestra Sinfonica Abruzzese, il Coro del Teatro Marrucino, l’associazione Dimensione Danza della compianta Liliana Perna. Inoltre hanno lavorato per l‘allestimento dello spettacolo Isabella Crisante (assistente regia), Paolo Speca (maestro del coro), Gaetano Castelli (scenografo), Evelin Hanack (coreografo), Nicola Trotta (costumi), Ivano Ursini (light designer), Marco Moresco (maestro collaboratore di sala), Valeria Di Giampaolo (maestro collaboratore di palcoscenico) e Chiara Pulsoni (maestro collaboratore).
“Questa è una grande squadra – ha rimarcato il direttore artistico, Ettore Pellegrino – vogliamo sottolineare il suo ottimo operato in questo Teatro. È un’opera buffa in due atti leggermente riadattata dal maestro Pingitore. Con grande sacrificio abbiamo portato qui Pier Francesco Pingitore che ringraziamo, si è portato alcuni ballerini. Abbiamo trovato un cast giovane ed affiatato, tutti i giorni vanno a cena insieme, questo crea una grande compattezza ed una grande sintonia sul palco”.
“Il Barbiere di Siviglia” è un’opera lirica di Gioachino Rossini su libretto di Cesare Sterbini tratto dalla commedia omonima di Beumarchais. Il titolo originale è “Almaviva”, ovvero l’inutile precauzione. Il libretto era già stato musicato l’anno prima da Francesco Morlacchi. Prima di lui, Giovanni Paisiello aveva messo in scena il suo “Barbiere di Siviglia” nel 1782. La prima rappresentazione ebbe luogo il 20 febbraio 1816 al Teatro Argentina, a Roma, e terminò fra i fischi. A provocarli, secondo i pettegolezzi dell’epoca, sarebbero stati gli impresari di un Teatro concorrente, il Teatro Valle; secondo altri, la colpa fu di alcuni seguaci di Paisiello e della sua versione dell’opera. Il solo annuncio che Rossini stava preparando la nuova versione del “Barbiere di Siviglia” aveva suscitato non poche polemiche, anche in considerazione del fatto che all’epoca Paisiello era ancora vivo. Il fiasco della prima fu però riscattato immediatamente dal successo delle repliche, e l’opera di Rossini finì presto per oscurare la precedente versione di Paisiello. Il contralto Geltrude Righetti Giorgi fu la prima Rosina della storia, mentre il ruolo di Almaviva fu affidato al grande tenore spagnolo Manuel Garcia.
“Ringrazio gli amici Pellegrino e Di Stefano – ha detto il regista Pier Francesco Pingitore – questa è una delle poche opere che conosco bene e che mi ha sempre emozionato, quindi mi sono chiesto come poter ‘rovinare’ lo spettacolo. Ho pensato di apportare qualche aggiornamento ed ho pensato che qualche parte cantata potesse essere sostituita da dei dialoghi. Con qualche adattamento ho cercato di rendere l’opera più agile e fruibile. Il Barbiere che ha 200 anni sembra scritto ieri per la sua briosità e per le sue musiche. Spero che con le mie modifiche questa opera possa essere ancora più piacevole e più contemporanea di quello che già è”.
Francesco Rapino