Lo ha dichiarato Pietro Tribuiani e Gianni Mastrilli, precisando che “nel voltafaccia del Sindaco Costantini nell’abbracciare la Lega di Salvini, tanto odiata in campagna elettorale, ci saremmo aspettati almeno un vantaggio per la Città visto che lo stesso Sindaco sembrava tenesse tanto all’ospedale promettendo che si sarebbe incatenato piuttosto che vederlo in quella situazione. Ormai l’hanno capito tutti che il suo passaggio alla Lega non porta vantaggio alla nostra Città, anzi garantisce quella “quiete” che chi sta in alto gradisce, e quella filiera fatta di sudditanza e inferiorità, in cambio di future candidature personali, a discapito di chi invece in quel partito aveva creduto ma che alla fine si è dimostrato solo un grande bluff destinato a raccoglierne i cocci alle prossime votazioni”.
“Quindi in piena emergenza sanitaria, dove arriveranno tanti soldi dall’Unione Europea, Giulianova si deve accontentare di uno scivolo per disabili e una ristrutturazione del pronto soccorso, e mentre i costi per la sanità passiva a favore delle altre Regioni cresce e tutti gli spedali della Regione ottengono significativi investimenti, l’unica eccezione è Giulianova che non solo non cresce ma rischia un ulteriore impoverimento. E in questa situazione il Sindaco che fa? Se ne va a fare campagna elettorale e passerelle nella vicina Roseto e in TV a parlare male della Città di Teramo, rimediando in entrambe le situazioni solo figuracce. Poi se la prende con i soliti vandali per cercare di riconquistare un po’ di consenso, si scopre che non sono stati i vandali ma la scarsa qualità dei materiali e forse anche difetti di realizzazione per un’opera che a conti fatti è costata un’enormità per il risultato ottenuto.
“Noi pensiamo che i cittadini giuliesi si debbano far sentire di più, soprattutto coloro che sono stati ingannati con le sue false promesse da finto civico e chiedere le sue dimissioni, noi per il bene della Città gli rinnoviamo l’invito e se pensa di avere il consenso come crede non avrà sicuramente paura di ricandidarsi con il suo vero volto e la sua vera veste”, concludono Tribuiani e Mastrilli.