Pescara. Mica male?! Sarebbero già 1200 i biglietti acquistati da fuori Abruzzi per il concerto di domenica sera al Pala Giovanni Paolo II. Lo dicono Andrea Cipolla e Paolo Basile della Best Eventi, organizzatori del concerti di Morrisey, pezzo da 90 della british new wave, ex front man degli Smiths. Insomma, rocker per palati fini che, con il suo nuovo album atteso cinque anni (World peace is non of your business), affianca a Pescara solo città come Roma, Milano, Bologna, Firenze e Padova.
E allora “mica male” lo dicono gli assessori comunali Di Iacovo, alla Cultura, e Cuzzi, ai Grandi eventi, che nella conferenza stampa di presentazione del concerto precisano che l’amministrazione comunale, date le economie dissestate, non può investire su spettacolo e cultura ma “deve solo ringraziare chi organizza eventi in grado di proiettare Pescara sul panorama internazionale” dell’entertainment.
Morrisey non fa numeri da “soliti big italiani”, vedi i vari Emma, Modà, Ligabue, Jovanotti et simila. Ma se si ragiona sul fatto che i suddetti fanno decine di date in tutta Italia, svanisce l’ottica di un’economia turistica basata sul concerto. Morrisey, invece, la centra in pieno: “Le prevendite vanno a gonfie vele, prevediamo il sold out”, esulta Cipolla. E con lui sono pronti ad esultare ristoratori e albergatori pescaresi, pronti a farsi due conti: il PalaGiovanniPaolo ospita circa 5mila persone, sui 2000 biglietti già staccati in prevendita sono 1200 gli spettatori che verranno da mezzo centroitalia a Pescara; se già la metà dovesse pernottare, e comunque tutti dovranno pur mangiare un boccone, il concerto di Morrisey farà girare l’economia, almeno per 24 ore. A questo si aggiunge sul conto da tirare che ci sono ancora alcuni giorni di booking e che alle 16:00 di domenica apriranno i botteghini: numeri destinati a crescere per tutti.
Ecco, quindi, che, mentre Di Iacovo gioisce per avere in città un altro artista come non se ne vedevano dai tempi dello storico concerto di Sting nell’Area di Risulta, e ricorda che “un soldo investito sul grande spettacolo è un soldo investito sul turismo”, Cuzzi ribadisce come “a Pescara serve un Palarock, una struttura per ospitare eventi di medie dimensioni capace di rilanciare l’attrattività della città anche in questo settore”. In coro, poi, sottolineano che dalla Regione ci sarebbe anche la disponibilità per affrontare il discorso. C’è da far presto però: città più piccole ma già attrezzate, intanto, continuano a raccogliere ciò che qui si perde.
Daniele Galli